Shanghai, Cina. Nico Rosberg vince in estrema scioltezza il terzo appuntamento stagionale e prende il largo in campionato. Ferrari sfortunata ma pasticciona in partenza e mai in grado di contrastare i leader del mondiale.
di Francesco Svelto | Follow @f_svelto
GP Cina piacevole e ricco di spunti di riflessione. La maggior parte dei colpi di scena avvengono nella prima parte di gara, molto condita di episodi, come già in partenza quando le Ferrari, un po’ attardate allo spunto, si toccano a vicenda e perdono terreno. Vettel in particolare è stato tratto in inganno da una manovra molto efficace di Kvyat che lo passa all’interno, il tedesco si allarga eccessivamente e va a toccare il compagno di squadra Raikkonen.
Riccardo ha l’onore di guidare la corsa per qualche giro, dal momento che la Red Bull partiva con le SS a differenza di Rosberg. Dura pochi km la gioia dell’australiano dal momento che la spalla della sua posteriore sinistra vola via ed è costretto a perder tempo. Tanti detriti in pista – anche a causa di diverse collisioni tra cui Hamilton con Nasr – e safety car lanciata nella mischia. Gruppo stravolto: dopo la neutralizzazione della gara, la Manor di Wehrlein si ritrova addirittura quarta, Alonso quinto. Da qui una serie di sorpassi e manovre a rischio hanno reso questa parte di gara veramente ricca di azione in pista.
La gara è viva ma Rosberg non perde mai il comando, dando l’impressione di controllare sempre in maniera agevole la sua W07, le Ferrari arrancano nelle posizioni di rincalzo. Per chi volesse capire il distacco Ferrari-Mercedes, c’è da segnalare che ad un certo punto della gara Rosberg e Vettel si son ritrovati con gli stessi pneumatici (S, banda gialla) e il distacco ad ogni giro era superiore al secondo. E’ anche vero che il tedesco della Ferrari aveva una aerodinamica anteriore leggermente danneggiata che gli faceva perdere qualche decimo, ma il dominio Mercedes è stato eloquente anche quando Rosberg si è messo in gestione della gara – verso il finale – e comunque riusciva a guadagnare 4/6 decimi a giro sul tedesco della Ferrari.
Le Red Bull di Kvyat e Ricciardo si sono mostrate nettamente competitive a dispetto di una power unit sicuramente non all’altezza dei concorrenti. Terzo e quarto posto per i tori. Pregevoli anche le gare di Raikkonen ed Hamilton, giunti al traguardo rispettivamente in quinta e settima posizione, considerando che dopo il primo giro erano praticamente in fondo al gruppo.
Ordine di arrivo del GP di Cina 2016 :
1 | NICO ROSBERG | GER | MERCEDES | 1:38:53.891 | 25 |
2 | SEBASTIAN VETTEL | GER | FERRARI | +37.776s | 18 |
3 | DANIIL KVYAT | RUS | RED BULL RACING | +45.936s | 15 |
4 | DANIEL RICCIARDO | AUS | RED BULL RACING | +52.688s | 12 |
5 | KIMI RÄIKKÖNEN | FIN | FERRARI | +65.872s | 10 |
6 | FELIPE MASSA | BRA | WILLIAMS | +75.511s | 8 |
7 | LEWIS HAMILTON | GBR | MERCEDES | +78.230s | 6 |
8 | MAX VERSTAPPEN | NED | TORO ROSSO | +79.268s | 4 |
9 | CARLOS SAINZ | ESP | TORO ROSSO | +84.127s | 2 |
10 | VALTTERI BOTTAS | FIN | WILLIAMS | +86.192s | 1 |
11 | SERGIO PEREZ | MEX | FORCE INDIA | +94.283s | 0 |
12 | FERNANDO ALONSO | ESP | MCLAREN | +97.253s | 0 |
13 | JENSON BUTTON | GBR | MCLAREN | +101.990s | 0 |
14 | ESTEBAN GUTIERREZ | MEX | HAAS | +1 lap | 0 |
15 | NICO HULKENBERG | GER | FORCE INDIA | +1 lap | 0 |
16 | MARCUS ERICSSON | SWE | SAUBER | +1 lap | 0 |
17 | KEVIN MAGNUSSEN | DEN | RENAULT | +1 lap | 0 |
18 | PASCAL WEHRLEIN | GER | MANOR | +1 lap | 0 |
19 | ROMAIN GROSJEAN | FRA | HAAS | +1 lap | 0 |
20 | FELIPE NASR | BRA | SAUBER | +1 lap | 0 |
21 | RIO HARYANTO | INA | MANOR | +1 lap | 0 |
22 | JOLYON PALMER | GBR | RENAULT | +1 lap | 0 |
Francesco Svelto
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