Bernie Ecclestone analizza la situazione della Germania e si dice pessimista sulle possibilità di ospitare un Gran Premio in futuro sul tracciato del Nurburgring.
di Cristian Buttazzoni
20 dicembre 2015 – Il boss della Formula 1 è tornato a parlare della situazione della Germania, attraverso alcune dichiarazioni rilasciate alla stampa teutonica, in cui si è detto dispiaciuto per la perdita di interesse della massima competizione velocistica dopo i fasti dell’era di Michael Schumacher, nonostante attualmente ci siano due piloti del calibro di Sebastian Vettel (erede designato del 7 volte Campione del mondo) e Nico Rosberg a tenere alto l’onore tedesco nelle prime posizioni della classifica e nonostante la Mercedes abbia vinto le ultime due edizioni del Mondiale costruttori. Il boss della Formula 1 definisce un “mistero” quello che i tedeschi hanno perso la “gioia della Formula 1”. Ma tra le cause il boss della Formula 1 ne individua sicuramente una: il Nurburgring.
Proprio il circuito tedesco è al centro della sferzante polemica del boss della Formula 1, che era a un passo dal rilevarlo, ma a metterci lo zampino sono stati gli attuali proprietari, che hanno rilanciato l’offerta di Mister E di appena 2 milioni. E questo al Supremo della Formula 1 non è proprio andato giù, viste le difficoltà che l’impianto sta attraversando. Proprio per questo, ad avviso di Ecclestone, se lo avesse acquistato lui la gara sarebbe rimasta al sicuro a lungo, almeno per 100 anni. E infatti, mentre Hockenheim ha il contratto firmato per il 2016, sul circuito del Nurburg le possibilità che la gara si svolga nel 2017 sono assai remote.
Ora, alla luce di tutta l’enorme discussione che si sta facendo anche sul futuro di Monza, vien da dire che forse Ecclestone non ha tutti i torti, visto che la Formula 1 è retta su equilibri abbastanza labili e, forse, tentare di mettere il vecchio Bernie da parte (come si è più volte tentato di fare), che di situazioni nelle corse ne ha viste tante e forse riesce a interpretare certi meccanismi meglio di chiunque altro, finisce per portare degli effetti nefasti e la crisi del Nurburgring sta lì a dimostrarlo.