10 settembre 2015 – Mauro Forghieri è senza ombra di dubbio il miglior ingegnere che sia passato sotto le insegne del Cavallino Rampante, dominando le scene per un ventennio dagli anni Sessanta fino ai primissimi anni Ottanta del secolo scorso. L’ingegnere modenese, all’indomani del Gran Premio d’Italia, ha rivelato in un suo articolo un retroscena sulla partenza di Fernando Alonso, dicendo che è stato lui a indurre Luca Cordero di Montezemolo e Sergio Marchionne a sostituire Fernando Alonso con Sebastian Vettel, etichettando il pilota spagnolo come l’unica causa dei problemi della Ferrari dal 2010 al 2014.
Lo spagnolo sarebbe stato reo di aver creato “una squadra nella squadra” grazie alla collaborazione di Nicholas Tombazis, che avrebbe danneggiato in modo pesantissimo Kimi Raikkonen, togliendo spazio ad altri ingegneri come James Allison, che ora ha assunto il ruolo di Direttore Tecnico. Senza dimenticare che lui è stato additato di essere stato l’artefice della cacciata di Aldo Costa.
Il problema è, però, duplice: da un lato, Tombazis faceva parte dell’organico tecnico della Ferrari già dal 2006 come Capo progettista; di conseguenza, l’accostamento ad Alonso va fatto anche per quanto riguarda vetture che sono risultate vincenti, come la F10 o la F2012, altrimenti si finirebbe per non rendere del tutto giustizia al suo operato. Dall’altro, vanno considerati anche gli errori di progettazione della F14-T che hanno trasformato quello che poteva essere il mezzo dell’assalto al titolo in una delusione; chiaro il riferimento al sistema delle sospensioni, che in verità la Ferrari aveva già adottato a partire dal 2012. Una monoposto nata bene (andava forte nei primi test perchè avevano montato le sospensioni in modo errato), quindi, ma cresciuta peggio, le cui colpe non possono essere interamente scaricate su un unico capro espiatorio, ma bisogna riconoscere che le soluzioni introdotte nel progetto della SF15-T hanno portato notevoli miglioramenti.
Il problema della Ferrari era dunque Alonso? Forse (e comunque non sarebbe solo lui), visto che se è vero che cambiava spesso di umore nel corso della stagione è vero anche che i riscontri che si ottenevano mutavano nel corso delle stagioni. Probabilmente l’affermazione di partenza non è del tutto condivisibile, perchè, per esempio, le ragioni di fondo dell’adozione del sistema pull-rod parevano essere dettate non un semplice capriccio di Alonso, ma altre di natura squisitamente tecnica, come l’abbassamento del baricentro e la pulizia dei flussi d’aria. Ecco perchè, forse, le ragioni delle scarse prestazioni della F14-T non andrebbero attribuite al duo Alonso-Tombazis, ma a scelte tecniche tese al miglioramento generale delle prestazioni, ma che hanno dovuto scontrarsi con altri aspetti dell’evoluzione delle monoposto e hanno prodotto dei cattivi risultati.