F1 Jerez, la Ferrari è perFettel

Siamo nel bel mezzo dei test di Jerez de la Frontera e senza dubbio, ancor prima della loro naturale conclusione, la Ferrari ha dimostrato di esserci. Sebastian Vettel ha portato la rossa al comando dei primi due giorni. E’ presto per gridare al miracolo ma i segnali positivi sono molti: metodo di lavoro, applicazione e buon umore nella squadra rappresentano il miglior modo di iniziare il 2015.

Similitudini: nel momento in cui si è iniziato a parlare di Vettel in Ferrai, i paragoni con l’era di Kaiser Schumi si sono sprecati. Vettel è ispirato a lui (Michael era il suo idolo), correva nel suo kartodromo. Questi sono solo alcuni degli aspetti che volevano avvicinare il neo-ferrarista al glorioso passato della rossa. Se è vero che i paragoni tra piloti di generazioni diverse sono poco verosimili, è altrettanto vero che Vettel in questi primi due giorni di lavoro in pista ha riportato un metodo che nel box Ferrari mancava da tempo.

Appunti: a far notizia non sono solo i migliori tempi di giornata – che ora lasciano il tempo che trovano – quanto l’atteggiamento del tedesco nell’affrontare i primi passi dello sviluppo della rossa. Nulla gli sfugge, tutto viene appuntato su un agenda nera; si intrattiene con i meccanici anche a test concluso, lascia solo a tarda ora il circuito. Ecco che ci sono i presupposti per l’inizio di un’avventura a lungo termine e, soprattutto, fruttuosa.

Valore al gruppo: qui c’è il vero apporto del tedesco in questa nuova avventura. La ricerca della squadra, dell’essere tutti impegnati nella causa, la consapevolezza di essere colui che porta in pista il lavoro di molti. Ed è qui che Seb ricorda Micheal, qui che il paragone sta in piedi. In pochissimo tempo ha riportato l’ottimismo in squadra. Vettel è al servizio dei tecnici. Certo pretendera’ risultati ma intanto predispone il team a lavorare con tranquillità. Si presenta poi alla stampa sorridente e fiero del colore che indossa (altra similitudine con il passato), a differenza dell’ultimo corso Ferrari. In quest’ottica si inserisce anche il buon legame con il compagno: Vettel e Raikkkonen godono di un buon rapporto che va al di la del mero legame professionale. Forse ora la Ferrari è tornata ad essere un gruppo unito.