F1 | La Formula 1 deve cambiare?

1 Agosto 2014  Nei giorni scorsi vi abbiamo parlato di quanto movimento ci sia stato nell’ultimo periodo per risollevare le sorti auditel della Formula 1. Ma cosa serve davvero?

La stagione 2014  sta vedendo concretizzarsi il dominio delle frecce d’ argento su tutto il resto dello schieramento. Nei primi due appuntamenti il pubblico, si è molto allontanato dalle competizioni, complice anche  un suono  roco e gutturale, diverso dal tripudio di frequenze degli anni addietro.

Quest’ anno si è scelto di osare, il  2014 sta rappresentando e rappresenta la più grossa rivoluzione regolamentare per numero di modifiche e stravolgimenti al vertice. Tutti in concordia però, hanno votato, sottoscritto e iniziato questo processo.

Hanno dimenticato i tifosi: Questa è una  Forumla uno attenta al power management, alla gestione delle temperature, attenta al minimo particolare che possa regalare un decimo, ma è anche un formula uno superficiale. Cio che è mancato è proprio quello, l’ aspetto di “superficialita“, che  si concretizza in piloti dalle dichiarazioni plastiche e dirigenziali, e ancor più chiaro ai sensi è l’ assenza del più superficiale degli aspetti, il suono.

Senza tappi: La verità e che  i decibel sono una misura esponenziale del suono, un decibel in meno fa una grossa differenza, ma  è stato altro ad aumentare in modo esponenziale, lo spettacolo, basti guardare all’enorme quantità di sorpassi visti, alle rimonte folli, alle sensazioni regalate in un istante, in una staccata.

formula 1Fare a meno del rombo?: Il suono di una F1 è (era) qualcosa di viscerale che ti entra nell’anima dai padiglioni auricolari fin nelle ossa, lo spettacolo che Hamilton, Ricciardo, Alonso hanno mostrato in pista è l’ espressione del nuovo modo della Formula 1 di entrare nel cuore dei tifosi. È qualcosa che mancava da tempo. Rievoca alla mente ricordi e sensazioni degne di un altra epoca, basti ricordare le sportellate di Digione tra Arnoux e Villeneuve, il mitico sorpasso di Hakkinen su Schumacher a Spa 2000, duelli d’ altri tempi. Se questo è il risultato di una rivoluzione, allora buttiamo i tappi per le orecchie e prepariamoci a lustrarci gli occhi.

Lo spettacolo c’è, ora serve che sia più economica per il pubblico e poi perchè nò, un ritorno al rombo non sarebbe male.

 

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