27 aprile 2014 – Prima puntata della collana dedicata al 20. anniversario dalla scomparsa di Ayrton Senna e Roland Ratzenberger, in cui ripercorriamo la storia delle prime gare della stagione 1994, fino agli attimi precedenti la gara di Imola.
Il campionato si presenta con alcune novità tecniche e sportive di rilievo: vengono eliminati innanzituitto tutti gli aiuti elettronici al pilota e tutti i dispositivi di controllo della monoposto, come le sospensioni attive, il launch-control, il traction control e l’ABS. Viene introdotta anche un’altra novità importante: per la prima volta, nel corso dei pit-stop, oltre al cambio gomme è possibile per i team effettuare il rabbocco di carburante, con deii dispositivi messi a disposizione dall’azienda francese Intertechnique.
Ai nastri di partenza si presenta un nuovo team: la Simtek, team fondato da Nick Wirth dopo che, insieme a Max Mosley, aveva fondato un laboratorio per la consulenza in tema di competizioni automobilistiche. Wirth venne “abbandonato” da Mosley, che poi assumerà la Presidenza della FIA, e così Wirth decise, dopo che diversi team non riuscirono a entrare in Formula 1, a compiere il fatidico passo grazie alla sponsorizzazione MTV, schierando David Brabham e il giovane Roland Ratzenberger, che all’ultimo momento sostituisce Jean-Marc Gounon, che non prenderà parte alla stagione per problemi finanziari che lo terranno lontano dalle piste nella prima parte della stagione.
La Williams si presenta al via con una novità: Ayrton Senna, che l’anno prima con la McLaren aveva conquistato un miracoloso secondo posto in classifica, cambia team e arriva nella squadra che aveva snobbato gli anni precedenti con un voto di fedeltà alla McLaren e che ha scelto per la sua consacrazione e per dare la dimostrazione di essere più forte, con quella macchina, rispetto a Mansell e l’acerrimo rivale Prost. La Williams, quindi, parte con il suolo di favorita per il titolo, con Senna spalleggiato da Damon Hill, messosi in luce già nhel corso del 1993.
La Benetton si presenta al via con una monoposto che riprende quanto di buono fatto vedere nel 1992 e 1993, cucita su misura per l’astro nascente della Formula 1, Michael Schumacher, e ha un obiettivo dichiarato: vincere il Campionato del mondo.
Tra le novità più interessanti del 1994 cè certamente la nuovissima Ferrari 412T1, a muso alto, con forme decisamente estreme e un motore molto potente, capace di erogare quasi 900 cavalli.
Durante i test invernali, la Benetton si presenta ai nastri di partenza in grandissima forma, con Schumacher che ribalta i prionostici e si issa come favorito per il Mondiale, mentre Senna si trova in grosse difficoltà sulla FW16, complice una monoposto stretta, troppo a giudiziio dello stesso Ayrton, che non riesce ad adattarsi a un abitacolo strettissimo.
Nonostante questo, Ayrton inizia alla grande la stagione: nel corso delle sessioni di prove ufficiali fa volare verso la pole position la sua FW16 numetro 2 davanti al rivale della Benetton, alla Ferrari di Alesi e al compagno di squadra Hill. Sembra intenzionato a fare bene e infatti scatta ottimamente, seguito da Alesi che sorprende Schumacher. L’ottimo scatto del francese, però, verrà vanificato 2 guiri dopo, con il tedesco della Benetton che lo supera alla fine del rettilineo e si mette all’inseguimento dell’asso brasiliano. I due faranno gara solitaria e si staccheranno dal resto del gruppo. Per i due battistrada arriva il momento dei nuovi pit-stop; entrambi entrano lo stesso giro, si marcano a uomo; la crew Williams esegue le operazioni perfettamente, ma i meccanici della Benetton sono fulminei nell’estrarre il bocchettone della benzina e a permettere così a Schumacher di sopravanzare Senna. Ayrton è sorpreso, anche perchè Michael scappa via, accumula un vantaggio pesantissimo sul brasiliano. Nel prosieguo della gara, avviene un incidente abbastanza pericoloso tra Verstappen, Brundle e Irvine, con l’irlandese della Jordan che ha colpito prima Verstappen che ha tentato di passarlo e poi a catena la Ligier di Bernard e la McLaren di Brundle e verrà squalificato per 3 gare. Senna inizia la sua rincorsa al tedesco e riuscirà a ridurre il distacco dal tedesco, ma proprio quando era abbastanza vicino ecco il colpo di scena: un testacoda mette fine alla corsa del brasiliano al 56. giro. Sarà così che Schumacher porterà a casa la prima vittoria stagionale, precedendo Hill, Alesi, Barrichello, Katayama e Wendlinger. Senna, incredibile ma vero, si trova già costretto a ingoiare un distacco pesantissimo da Schumacher, di ben 10 punti.
Nella pausa che porta al Gran Premio del Pacifico, seconda prova del Mondiale, le scuderie pprofittano per svolgere alcuni test; la Ferrari prova al Mugello e Jean Alesi va a sbattere alla curva San Donato a 300 chilometri orari e si procura un infortunio alla schiena che lo costringe a saltare le 2 gare successive, ad Aida e Imola. Il suo sostituto è il collaudatore Nicola Larini. Senna sembra inteso a riprendersi quello che gli era stato tolto in Brasile, e cioè la vittoria, e per farlo stampa un altro dei suoi giri capolavoro in prova, che gli varrà la pole numero 64 in carriera, precedendo Schumacher, Hill, Hakkinen, Bergher e Brundle, seguiti dall’altra Ferrari di Larini. Al via, però, la situazione si presenta tutt’altro che facile per Senna, che viene risucchiato da Schumacher, toccato da Hakkinen, costretto a un testacoda e infine speronato da Larini. Risultato: fine della gara dopo appena 200 metri. Schumacher veleggia in soplitaria, mentre Hill non è esente da guai, infatti al terzo giro finirà pure lui in testacoda nel tentativo di superare Hakkinen, ma nonostante questo riuscirà ad agguantare la seconda posizione. Tutto questo fino a che la sua FW16 accusa un prioblema al cambio che lo metterà fuori gioco nel corso del 49. giro. Schumacher, così, vince la seconda gara consecutiva davanti a Berger e Barrichello, seguiti dalla sorpresa Footwork con Fittipaldi, Frentzen e Comas, partito addirittura sedicesimo.
Senna così si presenterà al via del Gran Premio di San Marino con zero punti, mentre il suo rivale Schumacher si è portato già in fuga, con 2 vittorie all’attivo in 2 gare, e svorrà arrivare a Imola per riprendersi i punti che gli sono mancatio, ma, purtroppo, sarà un’altra storia…