F1 | GP Ungheria 2013 – La prima di Hamilton in Mercedes

Budapest, 28 luglio 2013 – In Ungheria, nella caldissima Budapest, Lewis Hamilton delizia il pubblico ungherese con la sua prima sinfonia al volante della Mercedes. Ottima prestazione di Raikkonen e della Lotus in seconda piazza. Buoni punti anche per Red Bull con Vettel terzo e Webber subito fuori dal podio. Ferrari non pervenuta. Williams finalmente a punti.

Al via le posizioni si mantengono simili. Da riportare un contatto tra Nico Rosberg e Felipe Massa che porta il tedesco fuori dalla pista e con qualche danno alle ali di entrambe le vetture. Intanto Hamilton comanda e Vettel subito dietro sembra volerlo infastidire. Le gomme sono le principali osservate di questo inizio gara, con la pista a 51 gradi che può distruggere gli pneumatici da un momento all’altro. Le Ferrari perdono 1.5 secondi al giro rispetto al leader della corsa. E’ solo dal giro 8 che i tempi sul giro cominciano a diventare decenti ma intanto Alonso è già troppo dietro.

Vettel, intanto, dietro Hamilton si ritrova a volte in mezzo al traffico, a volte in crisi di gomme. Elementi, questi, che sembrano dare l’idea di non poter vedere Vettel lottare fino in fondo per la vittoria finale della corsa. Inoltre è da riportare il fatto che in più fasi della corsa il box Red Bull abbia avvertito il tre-volte campione del mondo di prestare attenzione alle temperature della vettura. Gara strana per Vettel, grande favorito prima del via e, forse, grande assente della corsa nonostante il podio conquistato.

Verso metà gara la gara di Mark Webber diventa molto consistente. Il pilota australiano, partito con le gomme medie, gioca le sue carte con una strategia diversa da tutti gli altri portandosi a ridosso dei primi e montando le soft soltanto a 10 giri dal termine, quando comincerà a inanellare giri di qualifica a ripetizione ma non riuscendo ad arrivare oltre il quarto posto. Gara estremamente positiva dell’australiano.

1077542_597051316983414_1787858174_oRiguardo la Ferrari, Alonso e Massa navigano costantemente tra la quarta e la nona posizione rispettivamente, dando dimostrazione di essere abbastanza impotenti agli eventi della corsa e subendo gli attacchi dei loro avversari quasi senza combattere. Significativa la domanda che Fernando Alonso pone al suo box via radio: “Ma cosa devo fare io per beccare Vettel?”. In queste parole vi è la giusta sintesi della situazione attuale della rossa.

Intanto, è da riportare anche la bellissima prestazione della Lotus-Renault che con Grosjean insidia costantemente le piazze del podio, per poi beccarsi un drive-through per un lieve contatto con Vettel. Raikkonen invece, rimasto in sordina per la prima parte della corsa, da tutto nel finale riuscendo a risalire fino alla seconda piazza. Classica gara da Lotus e da Raikkonen, tra i più bravi interpreti di questa tipologia di pneumatici.

Il resto della corsa non riporta particolari episodi a parte il ritiro della Williams di Valtteri Bottas e della Mercedes di Nico Rosberg, entrambe per rottura dell’unità propulsiva. Due rotture di motori all’interno dello stesso evento di gara non si vedevano veramente da tanto tempo. E’ il più chiaro segnale, questo, che da l’idea del grande caldo che auto e piloti hanno dovuto sopportare e combattere.

Lewis Hamilton porta la sua Mercedes al traguardo dei 70 giri con un ritmo di gara incredibile, senza mollare un attimo. E’ la prima volta, dal 1955, che a bordo di una Mercedes vince un pilota inglese. Da un punto di vista tecnico, gara incredibile per la W04 che ha dimostrato di non distruggere più le Pirelli, grazie anche al fatto che le costruzioni degli pneumatici sono tornate ad essere in kevlar, cosi come nel 2012. La Mercedes può considerarsi in lotta per il mondiale. è Riguardo la Red Bull, è stata una gara a due facce: sembrava che Vettel dovesse battere tutti in maniera piuttosto agevole ma cosi non è stato. Intero weekend da rivedere per il tedesco, anche a fronte delle qualifiche effettuate ieri. Webber, invece, ha dato la reale evidenza del potenziale della RB9.

E la sintesi Ferrari? E’ evidente che a Maranello, una volta arrivati al giro di boa del mondiale, si deve lavorare in altro modo per recuperare il distacco accumulato finora e aumentato anche oggi rispetto ai leader del mondiale. In Ferrari si partiva con l’obiettivo del podio. Sono arrivati un quinto ed un ottavo posto. L’aspetto preoccupante, però, è che la Ferrari non sta più lottando ne per le vittorie, ne per il podio. Gli sviluppi non funzionano, Fernando Alonso sta perdendo la pazienza. La conseguenza di ciò, se non si trova una inversione di tendenza, sarà evidente a tutti.

Ordine di arrivo:

Pos. Pilota Team Giri Distacco
1 Lewis Hamilton Mercedes 70
2 Kimi Räikkönen Lotus-Renault 70 +10.9 secs
3 Sebastian Vettel Red Bull Racing-Renault 70 +12.4 secs
4 Mark Webber Red Bull Racing-Renault 70 +18.0 secs
5 Fernando Alonso Ferrari 70 +31.4 secs
6 Romain Grosjean Lotus-Renault 70 +32.2 secs
7 Jenson Button McLaren-Mercedes 70 +53.8 secs
8 Felipe Massa Ferrari 70 +56.4 secs
9 Sergio Perez McLaren-Mercedes 69 +1 Lap
10 Pastor Maldonado Williams-Renault 69 +1 Lap
11 Nico Hulkenberg Sauber-Ferrari 69 +1 Lap
12 Jean-Eric Vergne STR-Ferrari 69 +1 Lap
13 Daniel Ricciardo STR-Ferrari 69 +1 Lap
14 Giedo van der Garde Caterham-Renault 68 +2 Laps
15 Charles Pic Caterham-Renault 68 +2 Laps
16 Jules Bianchi Marussia-Cosworth 67 +3 Laps
17 Max Chilton Marussia-Cosworth 67 +3 Laps
18 Paul di Resta Force India-Mercedes 66 +4 Laps
19 Nico Rosberg Mercedes 64 +6 Laps
Ret Valtteri Bottas Williams-Renault 42 +28 Laps
Ret Esteban Gutierrez Sauber-Ferrari 28 +42 Laps
Ret Adrian Sutil Force India-Mercedes 19 +51 Laps