F1 | Sabbatini: “Newey-Ferrari? Lui non ama la fretta”

Il caos in casa Red Bull che ha coinvolto il team principal ha mosso alcuni scenari riguardo gli uomini che lavorano a stretto contatto con Horner. Uno dei protagonisti delle voci da paddock è proprio Adrian Newey, il quale futuro, insieme a quello di molti altri, è stato messo in discussione a causa di alcune clausole d'uscita delle parti coinvolte: Horner, Newey, Verstappen junior e il padre ed Helmut Marko.

JEDDAH, SAUDI ARABIA - MARCH 08: Adrian Newey, the Chief Technical Officer of Oracle Red Bull Racing walks in the Paddock prior to final practice ahead of the F1 Grand Prix of Saudi Arabia at Jeddah Corniche Circuit on March 08, 2024 in Jeddah, Saudi Arabia. (Photo by Clive Mason/Getty Images) // Getty Images / Red Bull Content Pool // SI202403080197 // Usage for editorial use only //

In molti parlano dell’ipotesi secondo cui Ferrari si è nuovamente avvicinata a Newey con l’intento di strapparlo al team campione del mondo in carica per avvicinarlo a Maranello.

Durante l’ultima puntata di Pit Talk è intervenuto Alberto Sabbatini che, avendo uno stretto rapporto con Newey, ci ha raccontato il suo pensiero riguardo il futuro dell’ingegnere più desiderato del paddock.

MILTON KEYNES, ENGLAND – FEBRUARY 15: Max Verstappen and Sergio Perez look at the RB20 with Adrian Newey, the Chief Technical Officer of Red Bull Racing. Photo by Mark Thompson/Getty Images for Red Bull Racing) – Red Bull Content Pool

Sabbatini ha parlato a lungo dell’ipotesi di trasferimento a Maranello insieme a Newey, e alla domanda diretta ”Ma tu in Ferrari ci verresti mai?”, Newey ha risposto che nonostante gli approcci risalenti al 2013 non è un posto che gli offre tranquillità sotto alcuni aspetti.

A Newey non interessano i soldi; lui cerca un ambiente confortevole, abbastanza “casalingo” e quello si allinea bene alla Ferrari. Però Maranello hanno troppa premura di vedere i risultati, mettono talmente tanta pressione che se i risultati non arrivano nel giro di pochissimo tempo ti tagliano fuori“.

Newey non è una persona che fa le cose di fretta, ha bisogno dei suoi tempi per organizzare il lavoro, e i risultati si vedono dopo un bel po’.

“Non è nella mia attitudine lavorare come vogliono loro” racconta Newey a Sabbatini, senza contare tutte le complicazioni e la famiglia che ha sempre messo in primo piano.

Si può cambiare idea?

In una intervista di quasi 30 anni fa, dopo la vicenda di Senna, Newey, con tutta la sua schiettezza, affermò il motivo per cui in Ferrari non verrebbe mai: “Non verrò mai in un paese che mette sotto processo gli ingegneri che costruiscono macchine di Formula 1“.

Secondo Sabbatini questa può ancora essere uno dei motivi, ma sono passati più di 25 anni da quella intervista e Newey rimane una persona che vuole lavorare in modo tranquillo, si deve circondare dei suoi uomini di fiducia.

Aggiunge Sabbatini: “E’ come un allenatore di calcio di un certo livello. L’allenatore si sposta con il suo preparatore atletico e con i suoi uomini di riferimento. L’allenatore per noi è il frontman, è quello che vediamo quando si cambia squadra, ma il nucleo di persone che sta dietro supportano il loro gruppo quando gli uomini di fiducia quando cambiano squadra. Per lui è la stessa cosa“.

Ipotesi Newey in Ferrari: questione di “anni e tempo”

Sabbatini cerca di costruire le tempistiche di approdo di Newey in Ferrari, prendendo in considerazione ogni tappa.

Newey ha la mia stessa età, ha 65 anni. Se lui piantasse la Red Bull, avrebbe bisogno di un anno di gardening, per cui potrebbe lavorare in Ferrari nel 2025. Nel frattempo dovrebbe spostarsi e organizzarsi la vita.”

Frederic Vasseur & Lewis Hamilton. Ph. Scuderia Ferrari

Insomma, sarebbe operativo a 68 anni e dovrebbe costruire uno staff di persone. Mi sembra un po’ lontana nel tempo questa ipotesi. Magari a lui il lo stuzzica l’idea di lavorare con Hamilton, cosa che ha detto di recente, però ci sono tanti ostacoli importanti in questo processo.”

Poi uno cambia idea, si butta, si getta nella sfida, però non ama la fretta e la Ferrari ha bisogno di far vedere dei risultati. Prova a immaginare cosa potrebbe succedere: la Ferrari prende Newey, ma il primo anno non lavora, il secondo anno costruisce una macchina intermedia perché ci ha potuto lavorare solo per due mesi. Questa macchina non ottiene i risultati sperati, lì che succede? Lo mettono in croce, lui ha questa prospettiva“.

Ricordiamo che il successo avuto in Red Bull l’ha costruito a partire dal 2005, anno in cui il livello era bassissimo. La Red Bull non portava a casa risultati, ma ha avuto il tempo per costruire con calma una squadra e una struttura solida, e i risultati sono arrivati. In Ferrari manca il tempo ed è il fattore che lo fa esitare di più.