F1 | Quanto c’è di vero nella notizia di Hamilton alla Ferrari ?

La notizia del giorno se fosse confermata potrebbe elevarsi a notizia dell'anno: Lewis Hamilton e la Ferrari insieme dal 2025. In tanti battono che si attende solo l'ufficialità per la notizia che metterebbe di fatto lo status di separati in casa ad Hamilton ed alla Mercedes e che farebbe fuori Sainz dal progetto di Maranello per il prossimo futuro.

Lewis Hamilton and Carlos Sainz talk in a press conference during previews ahead of the 2023 F1 Azerbaijan Grand Prix. (Photo by Bryn Lennon/Getty Images)

Spoiler: la risposta alla domanda del titolo non la conosciamo. Forse c’è molto che bolle in pentola, questa volta per davvero (e a differenza delle ultime due volte in cui negli anni scorsi si era palesata questa possibilità) se non per il fatto che la cosa sta correndo veloce, molto, anche oltremanica e in generale in tutto il mondo. 

Sembra fatta per Lewis Hamilton alla Ferrari nel 2025, dunque. Chi scrive resta scettico su questa che rimane – ad ora – ancora una ipotesi, una news bomba ma che non è ancora uffiiciale. Scettico per tanti motivi. Proviamo ad elencarli qui.

Prima fonte di scetticismo: Lewis è un grande campione, colui che condivide con un tale Michael Schumacher la cifra monstre di sette (sette!) titoli mondiali. Il top in quanto a statistiche all-time della storia della F1. Ma verrebbe alla Ferrari a 40 anni suonati? E perchè? Per battagliare con un compagno più affamato e di dodici anni più giovane? Certamente chiudere la carriera in rosso sarebbe un grande prestigio, non ci piove. Tra l’altro pare che lo volesse anche Ayrton Senna. E non si fece per i motivi che conosciamo tutti.

Altro spunto: è conclamato che Lewis e la Mercedes hanno un contratto in essere fino a fine 2025 (rinnovato lo scorso agosto tra l’altro) e che prevede, a fine carriera dell’inglese, un ruolo di ambassador della casa di Stoccarda, la promozione del brand a livello di stile (e Hamilton, di stile, ne mastica, anche se i giudizi a riguardo sono “discordanti”) e tutta una serie di benefit e add-on a cui francamente sembra difficile poter rinunciare. Ora, premesso che i contatti in F1 sono qualcosa di simile al valore della carta straccia, perchè uno come Sir Lewis può pensare mai di rinunciare a tutto questo? 

Terzo tema: la coesistenza Hamilton-Leclerc. Che tipo di gerarchia ci potrà essere (se ci sarà) in quel di Maranello con una coppia tale? Certo, i nomi, sulla carta, sono di quelli che fanno rabbrividire, una coppia che avrebbe pochi precedenti nella storia della categoria. E da qui mille ipotesi. Un Hamilton secondo di Leclerc francamente non è da ipotizzare. Un Leclerc secondo di Lewis, neanche. Un trattamento alla pari questo si, eccome. E se cosi fosse, si aprirebbero due sotto-scenari stranissimi. 

Primo sotto-scenario: cosa succederebbe se Lewis andasse meglio di Charles? Cosa ne sarebbe del rinnovato super-contratto pluriennale (di cui si fatica ancora a capirne l’effettiva durata) da pochi giorni ufficializzato di Leclerc con Maranello? Possibile che Charles non sapeva dell’ipotesi Hamilton e sarebbe stato all’oscuro di tutto? Che figura e che immagine può avere un Leclerc ridimensionato dal confronto con un Lewis Hamilton non solo appagato dei suoi successi ma anche a fine carriera? E che prospettive – negatve – future può scatenare tutto questo per il monegasco?   

Secondo sotto-scenario: cosa succederebbe se Charles andasse meglio di Lewis? Il prestigio della chiusura in Ferrari varrebbe il rischio di una pesante macchia su una carriera quasi perfetta? 

Ribadiamo dunque lo scetticismo sulla fattibilità di un matrimonio che sembra, per logica, molto rischioso per ambo le parti ma che certamente ridarebbe all’ambiente Ferrari una certa verve ed ai tifosi delle aspettative che ad ora non hanno (date le questioni tecniche degli ultimi anni). 

Occhio. In tutto questo non abbiamo minimamente considerato Carlos Sainz e il fatto che, come pare, possa lasciare Maranello a fine stagione, sia per il fatto che il rinnovo non è stato ancora minimamente ipotizzato (a meno che non c’abbiano lavorato a fari totalmente spenti) sia per il fatto che Sainz è un promesso Audi quando i tedeschi arriveranno al debutto in F1. E anche sotto questo tema si apriranno miriadi di scenari per lui e per l’effetto domino che tali scelte scateneranno. Ma queste sono altre storie che vi racconteremo su queste pagine.