F1 | Ferrari contro FIA: nel ’64 ha gareggiato in blu

La stagione 2023 è ormai archiviata e, come di consueto, nella pausa invernale si torna a parlare della prossima Ferrari. In questo articolo lasciamo da parte le supposizioni del futuro, per parlare di un fatto passato che mette in dubbio la certezza sul colore rosso della Ferrari.

Ogni inverno vengono date alla Rossa-che-nascerà delle capacità competitive al di sopra di quelle che negli ultimi anni abbiamo visto in pista allo scoccare dei test pre-stagionali.

Inutile travisare parole e usare le supposizioni per alimentare le aspettative dei fan che attendono il titolo iridato da 16 anni. Riguardo alla possibilità di portare le bandiere a Maranello ci si pensa a partire dal 29 febbraio, quando in Bahrain scenderà in pista la nuova vettura del Cavallino.

Infatti, non è di questo che voglio parlare. L’unica cosa certa, ad oggi, è il colore della vettura: sarà rossa, ha detto – con sorriso – Fred Vasseur.

Ma non è stato sempre così: vi ricordate quando la Ferrari ha gareggiato in blu?

Enzo Ferrari contro la FIA e l’ACI

Era il 1964, Enzo Ferrari promise di abbandonare il rosso Ferrari per sempre, giurando di non correre mai più con i colori nazionali italiani come protesta contro la FIA.

La sua minaccia durò soltanto due gare, ma ebbero un impatto molto importante nella storia nella Formula 1.

Ferrari, NART, 1964. Crediti foto: Formula 1, dall’articolo “Ti ricordi quando… la Ferrari correva in blu”

Ma qual è stata la causa scatenante di tale astio tra le due parti? Da un racconto della storia in un articolo della Formula 1, si legge che la vicenda ebbe inizio nel 1962, quando la Ferrari voleva omologare le sue 250 GTO per competere nelle corse GT.

Crediti foto Scuderia Ferrari – Facebook: “Enzo Ferrari pictured here in 1964 with the 250 GT Berlinetta Lusso and the 330GT 2+2”

Per farlo, doveva essere rispettata una regola italiana ben precisa: dovevano essere costruiti 100 modelli stradali di un’auto prima che fosse idonea a correre.

Si dice che la Ferrari non avesse 100 modelli disponibili, ma grazie ad un trucco riuscì ad ingannare la FIA.

La leggenda popolare delle 100 vetture

La leggenda popolare narra che, il giorno in cui i rappresentati della FIA andarono a controllare che la regola delle 100 vetture fosse stata rispettata dal team di Maranello, Enzo Ferrari riuscì a raggirare la situazione.

Vi starete chiedendo come.

Enzo Ferrari portò i rappresentanti a vedere un piccolo gruppo di GTO in un’area e successivamente li accompagnò a prendere un caffè cordiale, nel frattempo le auto venivano spostate da un’area ad un’altra, cosicché la FIA potesse contarne 100 e ritenersi soddisfatta.

Non si sa quanto di questa storia sia finzione e quanta realtà, ma è una leggenda che potrebbe spiegare perché la FIA negò alla Ferrari l’ammissibilità – due anni dopo, nel 1964 – dell’auto che intendeva omologare (la 250 LM).

Sempre nell’articolo della Formula 1, si legge che “l’organo di governo non poteva vedere la Ferrari costruire le 100 auto necessarie e, secondo quanto riferito, era meno aperto alla persuasione a causa di eventi passati”; tali eventi potrebbero essere proprio quelli legati ai controlli del ’62.

Questa decisione della FIA, insieme alla posizione dell’ACI di non sostenere la Ferrari, ha fatto infuriare Enzo Ferrari.

Le conseguenze e le decisioni di Enzo Ferrari

Enzo consegnò la patente del suo pilota e disse di non correre mai più in rosso: è così che stava sciogliendo il legame con l’Italia.

Mancavano due gare alla fine del campionato di Formula 1 del 1964, e in quei giorni si doveva disputare il GP degli Stati Uniti a Watkins Glen.

La Ferrari si dipinge di blu

La Ferrari non si era davvero ritirata, aveva cambiato colore. I due piloti John Surtees e Lorenzo Bandini sono stati inseriti sotto un nuovo stendardo: il North American Racing Team, che era Gestito dall’ex pilota Luigi Chinetti.

Chinetti fu un pilota automobilistico e un imprenditore italiano con cittadinanza americana, il cui ruolo era quello di espandere il Cavallino Rampante in Nord America attraverso il team NART. Era un’operazione satellitare che permetteva di utilizzare le vetture della Ferrari a scopo promozionale per agevolare la penetrazione delle macchine italiane sul mercato americano.

Surtees arriva secondo al Gran Premio del Messico e viene incoronato campione del mondo, 1964. – Crediti foto: Formula 1; dall’articolo “Ti ricordi quando… la Ferrari correva in blu”

Tornando alle ultime due gare del ’64, Surtees e Bandini affrontarono il finale del campionato con i colori del team NART – blu e bianco. Surtees arrivò secondo in entrambi i Gran Premi, e venne incoronato Campione del Mondo in Messico con 1 in più di Graham Hill (40 punti per Surtees). Alla Ferrari andò il titolo del campionato costruttori.

Surtees fu il primo e l’unico pilota Ferrari a diventare Campione del Mondo con una Ferrari blu.