F1 | Montezemolo: “Ferrari, la crisi non si risolve a breve”

Luca Cordero di Montezemolo prevede che la crisi attuale della Ferrari in F1 non si risolverà in tempi brevi. L'ex ad di Fiat intervenuto a Piazza Pulita su La7, ha affermato che a Maranello c'è bisogno di una ricostruzione della squadra, puntando sui tecnici migliori disponibili a livello internazionale.

La F1 tornerà in azione a fine mese in Azerbaijan, sul circuito cittadino di Baku. Per la Ferrari sarà una gara fondamentale, anche per capire se la SF23 ha davvero del potenziale come Vasseur (e non solo) continua a sostenere. Baku ed Imola faranno da crocevia nel mondiale per il team di Maranello. Se gli aggiornamenti non daranno i risultati sperati, per il Cavallino sarà già ora di concentrarsi al 2024.

Leclerc in azione a Jeddah con la SF23. Importanti aggiornamenti previsti per Baku per rendere la rossa più competitiva.

Purtroppo è da troppe stagioni che la rossa non vince un mondiale di F1, ultimo successo nel 2008 con il titolo costruttori. Era l’epoca dove c’era Luca Cordero di Montezemolo come Presidente della Ferrari in F1, con il bolognese che ha guidato la rossa alla conquista di ben tredici titoli mondiali (6 piloti, 7 costruttori).

Ed è lo stesso Montezemolo a parlare della crisi che riguarda da vicino la Ferrari. L’ex AD del Cavallino intervenuto come ospite alla trasmissione Piazza Pulita su La7, ha risposto alle domande del conduttore Formigli riguardo l’attuale situazione in casa Ferrari:

L’ex Presidente della rossa Montezemolo prevede che la crisi Ferrari durerà ancora a lungo.

“Ferrari insieme alla mia famiglia è stata ed è la cosa più importante della mia vita. Sono stato in Ferrari 25 anni, in due momenti diversi. Prima da direttore sportivo negli anni ’70, e poi dagli anni ’90. E’ un discorso lungo. Un po’ doloroso per me perchè mi dispiace vedere la Ferrari così. E non penso che sia una crisi di breve termine, perchè si tratta di ricostruire la squdra. E quando si tratta di ricostruire s’intende trovare sul mercato i migliori tecnici.”

Lo stesso Montezemolo ha parlato di come ha costruito dal nulla quel dream team che ha reso la Ferrari un team tra i più forti della storia della F1:

A partire da sinistra: Brawn, Schumacher, Todt e Montezemolo: il dream team Ferrari.

“Quando io misi insieme la squadra che oggi viene chiamata il dream team, presi Todt, Domenicali, Ross Brawn e Rory Byrne. Poi arrivò Schumacher. Quando sapevamo che il pilota avrebbe fatto la differenza.. Anche lì si arrivava da una grande crisi tecnica, però è stata costruita una squadra. Mi auguro che si vada fuori da questa crisi, andando a recuperare sul mercato alcuni tecnici fondamentali di qualunque nazionalità. Perchè per vincere ci vuole competenza, e bisogna anche portare un po’ di cultura in azienda, dove magari in certi settori la cultura è meno forte.”

Inoltre l’ex Presidente del Cavallino nonostante tutto si sarebbe aspettato una Ferrari più competitiva in questo inizio di mondiale:

Ferrari Leclerc
La SF23 (per ora) ha deluso le attese della vigilia.

Aldilà dei discorsi trionfalistici che si fanno sempre (sbagliando) alle presentazioni delle vetture, mi sarei aspettato una vettura più competitiva. Un’evoluzione di quella dell’anno scorso che soprattutto nella prima parte della stagione era molto buona.”

In effetti come dare torto all’avvocato Montezemolo. In questa F1 moderna ci sta sempre un po’ di pretattica, soprattutto subito dopo la presentazione della nuova monoposto… Anche perchè i dati rilevati in galleria non saranno mai (e poi mai) veritieri quanto quelli emersi in pista! Quindi meglio evitare certe “sparate” che rischiano il più delle volte nel generare un esagerato entusiasmo…

E questo ahimè è quanto accade a Maranello nelle ultime stagioni. Ovvero essere sicuri di aver una vettura capace di lottare per i titoli, salvo poi doversi ricredere dopo pochi GP… Eh, che dire, bei tempi con Montezemolo presidente della Ferrari, ora (purtroppo) c’è Elkann! Quello del giro veloce di Baku 2019 per intenderci.

Alberto Murador