Il mondiale di F1 è iniziato domenica scorsa in Bahrain, e le premesse di quanto visto nei test sono state confermate. Una Red Bull superiore alla concorrenza, un Aston Martin subito dietro ai “bibitari”. Mentre Ferrari e Mercedes al momento devono far i conti con delle monoposto difficili da interpretare. Bisognerà attendere i primi 3-4 GP prima di dare dei giudizi, per capire se si parla di progetti sbagliati, oppure di difficoltà nel trovare il giusto setup.
Ma quello che abbiamo visto lo scorso weekend è qualcosa che non si vedeva da diverse stagioni di F1. Ovvero una superiorità tecnica evidente di una vettura rispetto al resto del gruppo. La RB19 sembra non aver nessuno punto debole, anzi, se nel giro secco è competitiva, in gara diventa praticamente imprendibile per gli avversari.
Come sottolineato da Luigi Mazzola intervenuto ai microfoni di Pit-Talk, la Red Bull di quest’anno ricorda molto la Brawn GP del 2009. Ovvero una monoposto pressochè perfetta, dove i tempi arrivano con una naturalezza quasi imbarazzante. Soprattutto a pieno carico di carburante…
“La Red Bull mi sembra la Brawn del 2009. Durante i test di quell’anno la squadra di Ross Brawn (ex Honda) arrivò in ritardo per ovvi motivi, quasi al limite del tempo massimo per effettuare i test. E loro alla prima simulazione gara volavano! E c’era Rubens (Barrichello) lì, ed io messaggiavo con lui. Gli chiesi cosa stessero facendo, e lui mi rispose che stavano facendo lo stesso programma che si faceva ai tempi della Ferrari, senza dirmi più di tanto. Però lì si capiva che stavano girando carichi di benzina, e si capì subito che quella vettura era davvero competitiva.”
In pratica la stessa identica cosa che si è verificata nei test con la RB19. Non a caso la Red Bull appena messa in pista nei test di febbraio scorso ha subito ottenuto dei tempi strepitosi, con entrambi i piloti entusiasti della loro nuova vettura di F1. A Milton Keynes devono aver trovato quel qualcosa a livello tecnico che ha fatto fare un balzo di ulteriore competitività alla vettura rispetto al 2022. Mazzola parla di una monoposto invincibile…
Indiscrezioni parlano di una sospensione anteriore innovativa, la quale si adatterebbe a qualsiasi tipo di variazione di altezza da terra dell’anteriore, sia nei cambi di direzione, che in fase di frenata. E tutto ciò porterebbe ad aver un minor consumo gomme, soprattutto con il pieno di carburante.
Ovviamente tale spiegazione (molto generica da parte del sottoscritto) è da prendere con le pinze. Poichè i segreti della Red Bull potrebbero anche essere in altre aree della RB19… Sembra strano che basti avere solo un’anteriore stabile per dominare in maniera così evidente. Una vettura di F1 va forte se tutta l’auto è apposto, e non solo l’anteriore o solo il posteriore…
Poi l’ing ex Ferrari ha parlato del fatto che gli sarebbe piaciuto veder Alonso con l’Aston dietro ai due Red Bull sin dall’inizio della corsa.. Con lo spagnolo subito dietro a Verstappen e Perez già dai primi giri il GP del Bahrain avrebbe avuto un esito finale diverso? Non potremmo mai saperlo purtroppo..
“Mi sarebbe piaciuto vedere Alonso subito dietro ai due Red Bull dalla prima curva. E non dietro alle Ferrari ed alle Mercedes…Secondo me ci saremmo divertiti. Non so a quanti secondi sarebbe arrivato dietro al vincitore, però secondo me Alonso Perez in qualche modo poteva prenderlo.”
Chiaramente se il pilota di Oviedo fosse stato lì, anche il ritmo della corsa forse sarebbe stato diverso, più forsennato. E lì forse il distacco di Ferrari e Mercedes dal podio poteva superare il minuto.. Ora non ci resta che attendere il prossimo GP a Jeddah, per vedere una conferma o qualche smentita di quanto visto lo scorso weekend in Bahrain…
Alberto Murador