F1 | Arabia: pagelle da una Jeddah senza emozioni

Il GP d’Arabia Saudita a Jeddah va in archivio per la terza volta nella sua storia con una gara di F1 tranquillamente tralasciabile e (ancora) discussioni sul regolamento.

Alonso - Perez, 2023 Jeddah
F1 - Fernando Alonso e Sergio Perez dopo l'arrivo al terzo e primo posto nel Gp d'Arabia Saudita. Ph: Orcale Red Bull Racing

SERGIO PEREZ – VOTO 10
Il messicano si regala l’ennesima perla sui circuiti cittadini e la quinta vittoria in carriera. Il buon Sergio non sbaglia sulla conformazione di caccia che più lo esalta (contando anche la pole position), cogliendo la sua prima occasione d’oro della stagione, seppur con la difficoltà in partenza, poi perdonata dal bel sorpasso di forza qualche giro dopo. In quanto a cattiveria in pista Perez è sicuramente tra i primi della classe, tranne contro Verstappen e contro la gerarchia del suo team. CITTADINO MESSICANO

MAX VERSTAPPEN – VOTO 10
Da quindicesimo a secondo. Tanto basterebbe per riassumere lo strapotere del due volte Campione del Mondo, eppure non fa quasi notizia per la semplicità e l’ormai normalità di tutto ciò. Asticella talmente fissata in alto che da Max ormai non ci si aspetta niente di meno. Vantaggio o non vantaggio durante la Safety Car, l’olandese avrebbe comunque insidiato il podio e con qualche giro in più anche il compagno, festeggiato sì ma poi ridimensionato dalla solita modalità cannibale nel prendergli il giro veloce e quel punto di differenza che significa leadership del mondiale, tanto per mettere in chiaro le cose. NEMMENO LE BRICIOLE  

FERNANDO ALONSO – VOTO 9
Ancora un capolavoro, ancora un podio e sono 100 in carriera. Costanza e determinazione fin dalla prima sessione di prove libere, in pieno stile Fernando Alonso dei tempi migliori con una Aston Martin che si conferma davvero una buona macchina (seppur con il campanello d’allarme sul ritiro di Stroll). Lo spagnolo vince per intelligenza nel lasciar andare Perez senza perdersi in una lotta deleteria, conservando il proprio massimo risultato e altri buoni punti mirando alla conferma in Australia. Un dieci mancato solo per quell’errore sul posizionamento in griglia, non dannatamente grave (contenere le RB per ora è utopia) ma sufficiente per creare grattacapi alla direzione gara autrice di tre podi in una sola gara… e Fernando ride. CENTENARIO  

F1 – L’Aston Martin festeggia nuovamente la P3 di Alonso dopo aver vinto il ricorso in merito alla penalità di dieci secondi nel post gara.
Ph: Aston Martin Aramco Cognizant F1 Team

 

GEORGE RUSSELL – VOTO 7.5
L’inglese ha pagato l’inizio gara per poi confermarsi lungo i cinquanta giri di Jeddah. Russell sembra più in sintonia di Hamilton con una “nuova” Mercedes ancora in difficoltà ma migliore a tante altre versioni per gestione gomme e passo gara. La minaccia del cambio posizioni con Lewis ha poi funzionato meglio di tante strategie. Un quarto-terzo-quarto posto di fiducia. LORD  

LEWIS HAMILTON – VOTO 7
Il sette volte Campione appare per ora spento e forse un po’ rassegnato e in effetti un quinto posto non è cosa da lui, ma nemmeno da Mercedes. Per ora tenuto a bada dal giovane compagno e da una vettura con cui non ha fatto mai amicizia, nemmeno per quieto vivere. Secondo stint di carattere tenendo dietro le Ferrari. ATTESO

F1 – George Russell festeggia il podio ereditato dopo la penalità di Alonso e poi nuovamente perso per il cambio decisione da parte della direzione gara.
Ph: George Russell

 

CARLOS SAINZ – VOTO 6
Lo spagnolo porta a casa la prima delle due Ferrari in netta difficoltà rispetto agli standard. Gara “schematica” per Carlos e senza un guizzo che avrebbe fatto comodo in qualifica, contando la penalità di Leclerc, e sulla difesa spenta nei confronti di Stroll all’esterno durante il primo giro. COMUNQUE FUNZIONALE

CHARLES LECLERC – VOTO 8
Uno che la differenza la fa e in più di una occasione. Giro infuocato durante la qualifica, chiusa a un decimo di troppo dalla pole di Perez. Senza la penalità di dieci posizioni e vedendo lo stint magistrale con le soft, l’impressione è che Leclerc probabilmente avrebbe lottato almeno per il podio, gomme dure permettendo. Attesa per una gara normale in Australia. TUTTOFARE

ALPINE – VOTO 8
Dopo la magra figura in Bahrain, specie con Ocon, il team francese confeziona un weekend a punti e di alto livello con entrambi i piloti, a tratti nella mischia per un posto al sole. Gara senza errori per entrambi e soprattutto per il muretto. La coppia Ocon-Gasly per adesso funziona, affermazione da verificare quando e se le prestazioni cresceranno talmente tanto da potersi giocare qualcosa di grosso. ALLEZ LE BLEUS

MAGNUSSEN – VOTO 6 e mezzo
K-Mag si conferma caposquadra con una lotta per la zona punti durata praticamente cinquanta giri. Probabilmente troppo per sorpassare Tsunoda, rischiando anche qualcosa ma necessario per primeggiare a metà classifica. Per ora resta il preferito di Gunther. RINATO

FERRARI – VOTO 6
Inutile ribadire ancora sulle prestazioni della SF-23 in questo momento non a livello, aspettando gli sviluppi menzionati dai piloti e delle piste vere. Da salvare ad ogni modo un approccio diverso, più puntato alla gara da parte della squadra, pit stop efficienti (miglior di giornata quello su Leclerc in 2.1) e strategia azzeccata specialmente nel primo stint di Sainz. APPROCCIO SALVABILE

OSCAR PIASTRI – VOTO 5
La promessa del motorsport australiano non brilla nemmeno in Arabia Saudita, seppur bravo e veloce a portare una McLaren irriconoscibile in Q3. L’errore di valutazione in partenza e i danni all’ala anteriore lo escludono immediatamente dalla lotta punti. C’E’ DA LAVORARE

ALFA ROMEO – VOTO 4 e mezzo
All’Alfa Romeo per ora non basta un buon Bottas per togliersi dalle difficoltà. Il team italiano soffre a Jeddah, anche col proprio caposquadra, contornato da uno Zhou disperso. Serve la reazione immediata per rientrare nei punti, ora occupati da una Aston Martin in più rispetto al 2022. BOTTASCENTRICI  

DIREZIONE GARA – VOTO 3
Una safety car discutibile, comparata ad altre volte nel recente passato e una decisione non decisione sul podio finale. Niente da dire se non “che confusione, (intorno a me!)” come cantava qualcuno. Inaccettabile visionare e interpretare un regolamento già difficile di suo nel bel mezzo di una gara, per poi prendere la decisione finale di cambiare l’ordine d’arrivo a due minuti quasi esatti dalla fine della cerimonia del podio. Brutte figure, come confermato da Alonso, che non fanno bene allo sport e ai tanto acclamati fans. REGOLAMENTO ALLA MANO


Appuntamento al Gp d’Australia!