Vacanze finite, anche per la F1. Il Circus torna in pista a Spa per il GP del Belgio, una delle gare più attese dagli appassionati su uno dei circuiti più iconici del calendario. Qui c’è la curva regina dell’intero mondiale, l’Eau Rouge. Per quanto negli anni sia stata resa più sicura in termini di spazi di fuga per i piloti rimane sempre un momento da percorrere col fiato in gola.
La F1 riparte dopo una sosta di tre settimane, una sosta utile a fare il punto sulla mezza stagione disputata. C’è un leader assoluto, Max Verstappen. Il rischio che per l’olandese inizi il conto alla rovescia verso il secondo titolo è concreto. La Red Bull ha vinto 9 GP contro i 3 della Ferrari, 8 i successi di Verstappen solo due quelli di Leclerc.
Pensare ad un’inversione di tendenza è difficile ma ripartire bene è importante. Leclerc potrebbe partire dal fondo a causa della sostituzione del motore, per lui è probabile una difficile rimonta.
Ferrari è l’unica alternativa al dominio Red Bull. Non lo può essere Mercedes che per quanto migliorata rispetto ad inizio stagione rimane un’auto altalenante. Loro cercheranno di vincere almeno una gara, impensabile ritrovarli in una rimonta iridata.
Alonso correrà da separato in casa in Alpine attendendo di accasarsi in Aston Martin il prossimo anno al posto di Vettel. Rispunta il nome di Giovinazzi che disputerà le prove libere con la Haas a Monza e in USA.
Per quanto riguarda la Ferrari questa seconda parte di stagione sarà fondamentale. Probabilmente la rossa non riuscirà a rimettersi in corsa per il titolo ma è bene dimostri di saper correre e vincere memore di quanto gettato alle ortiche in questa prima metà di 2022.
Sarebbe impensabile finire la stagione con lo stesso mood e pretendere che venga classificata come positiva. Per ora ai piani alti tutto tace, il futuro ci farà capire se si vuol dare fiducia o c’è disinteresse al lato sportivo rispetto a quello commerciale. Lato in cui Ferrari – sui mercati – rimane fortissima.
La tradizione della Ferrari su questo tracciato è importante. L’ultimo successo risale al 2019, il primo di Leclerc in rosso. Quella Ferrari riuscì a capitalizzare quanto possibile, oggi l’esatto contrario. In mezzo due stagioni da incubo.
Ecco perché le parole non bastano più.