F1 | Budget cap sui motori dal 2023 a 95 milioni per stagione

F1 - Partenza del GP d'Ungheria, Budapest, 2022

In F1 sarà introdotto il budget cap sui motori a partire dalla prossima stagione. Dal 2023 i costruttori di propulsori potranno spendere al massimo la cifra di 95 milioni di dollari a stagione sino al 2025. Dal 2026 la cifra salirà a 130 milioni. Ennesima scelta (scellerata) presa dal WMSC con la (non) scusa di abbattere i costi…

In F1 non bastava l’introduzione del budget cap per quel che riguarda la progettazione e lo sviluppo delle monoposto, anzi. Si è fatto andando oltre: nella giornata di ieri con l’approvazione del nuovo regolamento per quel che riguarda le nuove power-unit, è stato deciso di introdurre il budget cap anche per quel che riguarda i motori.

Power Unit Mercedes 2022.

A partire dalla prossima stagione e sino al 2025, i costruttori di motori presenti in F1 potranno spendere per la progettazione e lo sviluppo (quale sviluppo?) al massimo 95 milioni di dollari a stagione. Ma con la scusa del congelamento motori sino al 2025, difficilmente un costruttore riuscirà ad andare oltre la soglia dei 95 milioni di dollari a stagione. Poi dal 2026 con l’introduzione delle nuove power-unit il tetto spese per stagione salirà a 130 milioni di dollari.

Il Consiglio Mondiale della FIA ha spinto per l’approvazione di tale tetto spesa per frenare i costi di progettazione dei motori di F1, limitandone lo sviluppo. Ma non solo. Anche per consentire l’ingresso di nuovi competitor (Porsche, Audi) nella massima serie a ruote scoperte. L’obiettivo da parte della Federazione è quella di aver un maggior numero possibile di costruttori competitivi in F1.

E chi non dovesse rispettare il budget cap dei motori? Per chi dovesse sforare restando sotto la soglia del 5% del tetto spesa avrà delle sanzioni (non particolarmente rilevanti) finanziarie e/o sportive. Mentre per i costruttori di motori che andranno oltre la soglia del 5% andrà a perdere dei punti nelle classifiche piloti e costruttori. Oltre che alle sanzioni di tipo economico.

Hamilton precede Russell nelle libere di Silverstone.

In poche parole dal 2026 un team di F1 per correre dovrà spendere al massimo 265 milioni di dollari a stagione tra monoposto e power-unit. Un vero e proprio insulto alla massima espressione del motorsport mondiale a quattro ruote. Con la scusa del “green” e dei costi la F1 rischia davvero di diventare poco più di un monomarca, in stile Indycar. E quel che fa strano è il fatto che costruttori come Ferrari e Mercedes abbiano accettato un regolamento a dir poco strampalato… Quando la F1 sarebbe sinonimo di libertà di sviluppo e ricerca, e non di tetto alle spese.. Per quello esiste già la F2 o la F3…

Alberto Murador