F1 – Quella che può sembrare una risposta scontata per i tifosi e gli addetti ai lavori, per il muretto Ferrari, non lo è. La gara di domani sarà cruciale per il titolo e la definizione delle gerarchie tra piloti.
Dal nostro inviato a Budapest: Giuseppe Piccininni
L’ora della verità è scattata in casa Ferrari. Non si possono avere indecisioni sulle gerarchie tra i due piloti. La scuderia ha sempre lasciato “carta bianca” ai due alfieri Ferrari, per non togliere la possibilità a Sainz di lottare per il titolo e vincere le gare, ma questa “anarchia” non fa bene alla rincorsa al titolo. Nella gara di domani sono in ballo importanti punti per entrambe le classifiche e la Red Bull lontana di parecchie posizioni. Bisogna stabilire degli ordini di scuderia, per massimizzare il risultato.
Non sono proibiti, esistono da sempre in F1 e servono per vincere i campionati. Si tratta forse di una delle poche cose che negli anni non è mai cambiata in questo sport. Senza di essi è facile mettersi da soli i bastoni tra le ruote e trovarsi in situazioni spiacevoli. In questi casi, l’epilogo, non è mai positivo. Basti ricordare il GP del Brasile 2019, dove Vettel e Leclerc si sono autosabotati.
Quella di domani non sarà una gara semplice per tanti motivi. Con la ghiotta occasione per entrambi i piloti di riaprire la corsa al titolo. Nonostante la stupefacente pole di George Russell, è evidente che il passo gara della Ferrari sia superiore e la doppietta è alla portata.
La Ferrari sarà in grado di gestire la pressione in un momento chiave per la corsa al titolo mondiale? Dopodichè il tempo sarà scaduto, tocca prendere delle decisioni.