A Montreal la Ferrari centra con Sainz un secondo posto che soddisfa a metà. Leclerc chiude quinto, fare di più in Canada era difficile. Intanto Verstappen vince e allunga.
La Ferrari vista in Canada è stata una Ferrari spuntata. L’allarme affidabilità scoppiato dopo il doppio ritiro di Baku si soli sette giorni fa ha influito tanto. Binotto aveva dichiarato “non esiste una soluzione nel giro di pochi giorni” facendo capire come la F1-75 avrebbe dovuto adattarsi.
E così è stato. Ali scariche per recuperare velocità di punta e motore non spinto a livelli di massima prestazione. La Ferrari si è dimostrata veloce nei lunghi rettifili di Montreal ma terribilmente in difficoltà nelle ripartenze da lento. Poco carico, poca trazione.
Ne è uscita una gara utile ad evitare figuracce ma abbastanza inutile nell’ottica del mondiale. Sainz chiude secondo, Leclerc partito dal fondo quinto. Entrambi hanno dato il massimo. Sainz sfiora la prima vittoria della carriera ma Verstappen, nel finale leggermente meno veloce di lui, non molla nulla e conquista l’ennesima vittoria stagionale.
Un piccolo lungo al tornantino nel penultimo giro toglie la Sainz la possibilità di usare il DRS per l’ultimo assalto a Verstappen. Probabilmente l’unica sbavatura di una gara perfetta. Leclerc doveva risalire, l’ha fatto. Un piccolo errore di posizionamento in piazzola durante il pit-stop e tanti sorpassi. Sia Sainz che Leclerc hanno fatto il loro.
L’obiettivo era evitare un’imbarcata. Ora testa a Silverstone dove la Ferrari dovrà presentarsi di nuovo competitiva e in grado di lottare per la vittoria. Ieri si è rotta la Red Bull di Perez segno che anche il Team di Verstappen se attaccato e messo sotto pressione potrà andare in crisi con l’affidabilità.
La Ferrari è ad un bivio. O rientra in lotta per il titolo vincendo o collezionerà belle figure come quella di ieri che però non condurranno al mondiale. Deve maturare la mentalità, essere competitivi come ieri non è essere vincenti e non può essere dichiarato come “l’obiettivo”. Essere Ferrari, è un’altra cosa!
Sul podio si è rivisto Lewis Hamilton, ieri terzo. In lotta per qualcosa di importante è rinato. Nessun accenno ai fastidi da porpoising, testa lucida via radio per confrontarsi col suo muretto, ritmo al livello dei migliori. Mercedes sta tornando? Presto per dirlo ma ieri sicuramente come squadra ha fatto la miglior prestazione stagionale. Russell quinto chiude la nova gara di fila in top five.
Tra i delusi Alonso. Partito dalla prima fila, non accadeva da 10 anni, non concretizza l’obiettivo che era il podio. Chiude nono dietro a Ocon, Bottas, e Zhou. Una delusione. Idem per Haas, ritiro per Schumacher zero punti per Magnussen.
Ora Silverstone tra due settimane. Per la Ferrari la consapevolezza che serve tornare a vincere. Verstappen è sempre più lontano.