La Ferrari e il mondiale, sogno o utopia?

F1 – La Ferrari dopo un inizio di stagione promettente ora arranca.  Il mondiale per Leclerc a questo punto diventa un sogno utopico? Bernie Ecclestone intanto dice la sua senza mezzi termini “ Chi ha scommesso sulla Ferrari perderà tutto”.

 Non era necessario che arrivasse Bernie Ecclestone a stroncare la Ferrari . Qualche dubbio effettivamente era già sorto dopo Montecarlo ( forse anche prima). L’ex patron della Formula 1 come al solito non ha usato mezzi termini e ha dichiarato: “la Ferrari è tornata quella di sempre, chi ha scommesso tutto su di lei rimarrà a mani vuote”

Parole che se ad una prima lettura sembrano eccessive infondo riflettono quello che il mondo, non i media italiani, al momento pensa della rossa. La F1 75 si è presentata come la miglior macchina del circus ma anche quando era in forma non ha saputo concretizzare appieno il suo potenziale.

Se non è stato un problema di macchina è stato un problema di squadra. Se non è andata così allora era per colpa di uno scivolone del pilota. La perfezione mai. Da dopo Barcellona poi però il disastro, rotture e errori strategici. Quando l’asticella della competizione si è alzata la Ferrari non è stata in grado di reggere il livello di Red Bull. Se guardiamo i numeri, mentre Leclerc giustamente ci crede e si vede a fine anno “campione del mondo”,  qualcosa non torna.

Red Bull 7 vittorie, Ferrari 2. Fosse un altro sport lo definiremmo un cappotto ma per fortuna è Formula 1 e tutto potrebbe rapidamente cambiare. E’ un bottino magro aggravato dal fatto che la rossa è stata nelle prime gare la miglior macchina. Mentre la Ferrari oggi arranca la Red Bull cresce, vince con entrambi i piloti e non sbaglia. Ecco che se analizziamo il trend del mondiale capiamo che al momento per la Ferrari parlare di titolo è improvvisamente diventato … estremamente complesso.

Sintomatica la gara del Canada. La Ferrari non ha vinto perché Leclerc ha scontato le penalità della rottura di Baku. Non ha vinto perché Sainz aveva poca ala per recuperare la velocità sul dritto la mancanza di cavalli. Ma che fatica in trazione. Insomma un compromesso per arrivare alla fine, non la piena potenza per azzannare Red Bull.

Ora arriva Silverstone. In pratica è Mattia Binotto che annuncia i grandi step evolutivi di Red Bull dicendo che anche Ferrari non starà a guardare. Bene, ma è il tipo di comunicazione adatto? Le aspettative erano alte, erano il mondiale o per lo meno la lotta al titolo. Perché essere competitivi, come la Ferrari dice di voler essere, significa lottare alla pari con Red Bull fino alla fine del campionato.

Ora questo accadrà solo se da Silverstone ci sarà una nettissima inversione di tendenza. Altrimenti il rischio è quello di essere partecipanti. Allora sì che avrà avuto ragione il vecchio Bernie.