Codignoni: “A Rueda avrei dato penalità!”

F1 – Domenica scorsa a Montecarlo è successo di tutto soprattutto in casa Ferrari. Si sarebbero quindi potuti prendere dei provvedimenti per le strategie rivelatesi errate? E come sono delineate le gerarchie all’interno della Scuderia? Manuel Codignoni a Pit Talk.


Il Gran Premio di Montecarlo è sicuramente uno degli appuntamenti della stagione 2022 di F1, che tutti ricorderanno. Nel Principato infatti è successo di tutto, soprattutto in casa Ferrari.

A complicare la giornata, che sarebbe potuta andare bene viste le prove libere e le qualifiche, non è stata solo la pioggia, ma anche i vari misunderstanding intercorsi tra Leclerc e il muretto. Manuel Codignoni, direttamente da Rai Radio 1, è intervenuto a Pit Talk proprio per commentare lo sfortunato weekend. Secondo fine settimana sprecato dalla Rossa in ottica “punti mondiale”.

Charles Leclerc, Ferrari SF-75, Monaco, Montecarlo, 2022

Codignoni pensa che forse sarebbe stato il caso di “punire” Iñaki Rueda, il Direttore Sportivo e Strategico della Scuderia, perché ha commesso un errore da principiante.

Queste le sue parole: “Se ci fosse stato Enzo Ferrari sarebbe volato qualche scapaccione… Sei primo e secondo a Montecarlo con delle macchine che sono dei tir in una strada così stretta, piove e sei comunque davanti, arrivi da un GP dominato ma finito male (in Spagna, ndr). Diciamo che il signor Rueda questa volta la “rueda” l’ha bucata, volendo fare una battuta di pessima lega. Non dico far saltare la testa però come per gli arbitri di calcio succede, anche in questo caso forse avrei dato uno o due turni di sospensione”. 

Ferrari Montcarlo F1

Inoltre, sempre parlando della Rossa, ciò che ha lasciato tutti a bocca aperta è stata la scelta di Sainz di non rientrare ai box. Così facendo si è piazzato prima di Leclerc che invece ha subito le decisioni sbagliate degli ingegneri, finendo quarto. Questo è il commento di Codignoni che mette a confronto la divisione gerarchica di Red Bull e Ferrari: “Allora fino a 10 giorni fa avrei detto che forse era più grande la mano che Sainz avrebbe potuto dare a Leclerc piuttosto che quella che Perez avrebbe potuto dare a Verstappen. Ciò che però abbiamo visto in Spagna e poi a Montecarlo, fa capire che non è così.

La Ferrari adesso si trova in una situazione non semplice perché da un lato deve ricostruire la fiducia con Sainz che si è un po’ incrinato dopo Montecarlo, secondo me perché il patatrac ha avuto origine dal suo rifiuto di rientrare ai box. La provocazione che faccio è però un’altra: a posteriori l’idea di Sainz non era sbagliata, quindi perché l’idea giusta è venuta a lui e non a Leclerc?

Cosa potrà significare questo?” Sicuramente non sarà facile ristabilire il giusto equilibrio in casa Ferrari perché sia Leclerc che Sainz hanno fame di vittoria. Le idee le chiarirà il weekend a Baku sempre più vicino. L’importante è che a fine stagione non si avveri il proverbio “Tra i due litiganti il terzo gode”. Se così fosse Verstappen rischierebbe di vincere il secondo titolo.