L’importanza del secondo pilota

F1 – la gara di Barcellona ha evidenziato ancora una volta quanto all’interno di un team ben costruito, sia importante avere un solido secondo pilota. In una stagione come questa lo è ancora di più.

Il GP di Spagna si è concluso con la seconda doppietta Red Bull della stagione. Doppietta che permette alla scuderia di scavalcare la Ferrari sia nei costruttori, che nei piloti. Il ritiro di Leclerc, figlio di un problema meccanico, ha spianato la strada a Max Verstappen. Vittoria resa più agevole anche grazie agli ordini di scuderia impartiti a Perez nel corso della gara, che, nonostante tutto è per tutti il secondo pilota della Red Bull.

Questo dimostra che per vincere e mettere in cassaforte punti importanti, è necessario avere un secondo pilota che si dimostri competitivo. Le prestazioni di Perez sono importanti per la squadra, in quanto garantiscono alla Red Bull punti e tranquillità a Verstappen.

Meno lo sono quelle di Sainz, che dopo le prime due gare ha perso la strada. Mai ai livelli di Leclerc e spesso e volentieri indietro anche rispetto alle due Red Bull. Anche in questo weekend una buona qualifica, ma una gara da dimenticare.

La Ferrari con Sainz ha perso per strada punti importanti. Occasione sprecate anche per lo spagnolo che nella gara di Barcellona, con Verstappen in difficoltà e Leclerc fuori dai giochi, avrebbe potuto trionfare davanti ai suoi tifosi. Lato Mercedes invece quello che dovrebbe essere il secondo pilota si sta dimostrando il più in forma in queste prime 6 gare. George Russell è un pilota d’elitè e la lotta con Max ieri, lo dimostra. Quasi sempre davanti a Hamilton e mai impensierito dal pluricampione del mondo.

Questo a dimostrazione di quanto avere prestazioni eccellenti da entrambi i piloti, possa permettere alla squadra di sfruttare le occasioni. Avere un secondo pilota ti permette di vincere il campionato, di togliere punti importanti agli avversari e di sfruttare le occasioni quando il primo pilota dovesse avere problemi. Basti pensare alla Alpine di quest’anno. Ocon sta sempre andando meglio di Alonso, frenato sì da problemi alla monoposto, ma sulla carta meno competitivo di quello che dovrebbe essere il secondo pilota.

La F1 è sì lo sport più egoistico di tutti, ma gareggiando da soli, non si vincono i mondiali.