In questo periodo che mi vede lontano (ancora per poco dal microfono) molti tra gli ascoltatori e i lettori mi chiedono: “Che Ferrari dobbiamo aspettarci per il 2022?”.
Manco fossi il mago Otelma o Paolo Fox… sono certamente un’osservatore attento che non si lascia abbindolare e che non si vende per qualche giro in giostra dalle parti di Sassuolo o per qualche invito a cena in risto-musei… dei tempi andati…
Racconto, faccio cronaca ed interpreto ciò che vedo e che spesso mi viene raccontato dall’area 51 romagnola. E se volete il mio parere sulla stagione di F1 della Ferrari del 2022, eccola voi.
E’ vero che siamo di fronte ad un cambio regolamentare importante, se non epocale. Queste macchine scriveranno pagine di storia sicuramente ma i protagonisti vestiti di rosso sono sempre gli stessi. Gli stessi della mano precedente. Mi spiego meglio: se uno non è capace a giocare a carte, non basta ridare le carte per sperare di vincere. Se non sei un’abile giocatore perdi lo stesso… almeno che non ti affidi alla buona sorte o a una più propriamente detta “botta di culo”. Quindi, quante sono le possibilità che una squadra “a culo” indovini il progetto dell’anno successivo? Per la verità in F1 una cosa del genere non è mai capitata, neanche la tanto citata Brawn GP vinse il mondiale perché indovinò la soluzione vincente per una intuizione fortunosa. In realtà fu lo stesso Brawn, uno degli “autori” del regolamento tecnico di quell’anno ad indirizzare i suoi tecnici là dove il regolamento peccava!
In conclusione, quante possibilità ci sono che “sette pianeti si allineino contemporaneamente” cit. Francesco Svelto a Pit Talk sulla verticale di casa di Binotto? Poche. Seppur non impossibile la cosa sembra remota, almeno che qualcuno non permetta quello che fino a ieri non era permesso ma che l’altro ieri, l’altro, invece lo era.
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