I mancati risultati della Ferrari hanno portato la scuderia italiana a un calo di popolarità? Ne abbiamo discusso assieme al noto giornalista Luca Budel, nostro ospite della puntata #284 di Pit Talk.
Risultati di poca rilevanza, spesso, possono portare un nome storico ad essere leggermente eclissato. Può essere il caso della stessa Ferrari che, carente di successi ormai da anni, è stata un po’ “oscurata” rispetto al passato. L’ultimo titolo mondiale (almeno per quanto riguarda la classifica piloti) risale al 2007, anno in cui Kimi Raikkonen conquistò il suo primo campionato di F1.
Da allora si conta solo un titolo costruttori ottenuto nel 2008 che vedeva come pilota di punta Felipe Massa, protagonista di quella mancata vittoria a Interlagos. Dove a vincere fu proprio Lewis Hamilton in McLaren, beffando così l’intero box degli uomini di Maranello, pronti a festeggiare dopo che il brasiliano aveva superato la bandiera a scacchi.
Un digiuno che sembra quasi non voler finire, anche se più volte ha dato l’illusione di farlo. Ricordiamo, infatti, il mondiale 2018 quando si erano presentate concrete possibilità di riportare la vettura rossa sul tetto del mondo. Di questo passo, il mito Ferrari sembra essere quasi “appannato”, qualora volessimo citare le parole di Luca Budel, ospite di questa settimana a Pit Talk:
I sondaggi lasciano sempre il tempo che trovano, il mito Ferrari è sicuramente appannato visto che è dal 2007 che non vince il mondiale. Comunque la qualità di auto e piloti in F1 non è mai stata cosi elevata, negli anni 90 c’erano macchine che prendevano anche 8/9 secondi a giro. E’ anche vero che ci sono piloti che sono in F1 solo per il portafogli, anche se sono pochi.
Un momento buio per il Cavallino che dopo la brutta annata del 2020 sta cercando di recuperare a piccoli passi. Con il nuovo regolamento e gli sviluppi in corso per il 2022, ci si augura che la prossima stagione possa essere di gran lunga migliore. E magari riportare il nome della Rossa lì dove merita di stare.