Forse allora Ecclestone aveva ragione!
Ieri, dopo le qualifiche, avevo richiamato questa frase provocatoria di Bernie Ecclestone ( “Se volete gare spettacolari dovete bagnare le pista prima della partenza”), ed oggi i fatti gli han dato ragione. Il Gran Premio di Sochi con le bizze atmosferiche, ha offerto uno spettacolo emozionante fino all’ultimo metro. E questa è la realtà più interessante.
Perché il raggiungimento dei 100 GP vinti di Lewis Hamilton, la stupenda rimonta di Verstappen, la magnifica gara di Lando Norris fino all’errore di gioventù di ritardare troppo il cambio di pneumatici, la ritrovata competitività della Ferrari, le incredibili trovate di Alonso e tutti gli stravolgimenti di posizioni che hanno caratterizzato il GP, passano in second’ordine – anche se ne sono la bella causa – di fronte allo spettacolo che la Formula 1 ha offerto in questa occasione.
E questo deve essere l’imperativo categorico di questo sport che noi amiamo se si vuole che continui ad essere al centro dell’interesse e della passione che in passato ha travolto una massa enorme di persone.
E’ così che la Formula 1 è diventata un polo d’attrazione nella sua lunga serie di competizioni, fabbricando eroi, tifo, passione, amori ed odio a volte, ma sempre con un coinvolgimento che ne ha decretato le fortune.
Ecco, è questa la lezione che dal Gran Premio di Sochi bisogna trarre: creare spettacolo per inchiodare gli spettatori davanti ai televisori ed ancor più sulle tribune o sui prati intorno alle piste.
Allora, per completare il messaggio criptico che ieri avevo dato alla conclusione del mio commento sulle qualifiche, una mossa giusta sarebbe questa: imporre per tutti una gomma unica con una durata limitata a circa due terzi di gara con possibilità e libertà di sostituzione quando il pilota decide ( salvo pneumatico da bagnato quando è necessario ). Si vedrebbe così chi riesce a guidare più velocemente ma senza consumare troppo la gomma: ne emergerebbe il pilota più abile, quello degno di portare a casa il titolo iridato. Perché ricordiamolo: la Formula 1 è nata per premiare il pilota più bravo del mondo. La classifica per team è nata dopo.