Il Gran Premio di F1 dell’Azerbaijan appena archiviato ha messo in luce i limiti della Ferrari SF21. La nota firma del giornalismo sportivo italiano, Paolo Ciccarone, ha analizzato la situazione della Rossa a Baku nel corso della puntata #265 di Pit Talk. Miglioramenti? Sicuramente ci sono, ma gli uomini di Maranello hanno ancora molto su cui lavorare.
La pole position di Charles Leclerc a Baku aveva riposto delle speranze nei tifosi della Rossa, che guardavano con notevole ottimismo alla gara della domenica. Purtroppo dopo soli pochi giri dallo spegnimento dei semafori le illusioni sono cominciate a crollare una dopo l’altra. Il monegasco viene sorpassato prima da Lewis Hamilton, senza DRS e senza troppe difficoltà, poi dalle due Red Bull. Non passerà molto tempo prima di ritrovarsi anche dietro alla Aston Martin di Vettel e all’AlphaTauri di Gasly.
Come già accennato più volte precedentemente, la Ferrari ha sicuramente fatto dei passi avanti in F1 con la sua SF21. Ne danno conferma i risultati ottenuti al termine delle qualifiche del sabato e anche nella giornata di domenica. Certo, non potevamo aspettarci che avrebbe centrato il podio in ogni gara, dal momento che ha a che fare con una concorrenza parecchio agguerrita, ma il sesto appuntamento in terra azera ha messo in luce i limiti della Rossa.
Nel corso della puntata #265 del nostro programma radiofonico Pit Talk, Paolo Ciccarone ha analizzato la prestazione del team di Maranello del weekend appena archiviato:
Monaco è stata una sfortuna da un punto di vista umano per Charles Leclerc e con una pole meritata. Dal punto di vista tecnico si può aprire un dibattito su come si mette in pista una macchina che ti molla… A Baku è saltata fuori un’altra pole a sorpresa, anche perché Sainz non era tanto lontano. La Ferrari sul giro singolo è riuscita a sorprendere perché se guardiamo all’anno scorso la Ferrari arrivava quando chiudevano in cancelli al lunedì mattina. Portare una macchina così significa aver lavorato bene, anche di quel poco. In gara però la Ferrari dimostra tutti i limiti che ha, perché se una Mercedes in crisi riesce a stare davanti, io due domande me le pongo. Poi diventa problematica se una Aston Martin ti sorpassa cosi e poi c’era l’AlphaTauri e significa che il passo gara non era quello dei primi cinque. Il quarto posto è frutto della fortuna a causa dei ritiri, ma anche di Leclerc che è riuscito a limitare i danni con quella gara sprint alla fine… Non c’era ritmo, non c’era passo.
Tralasciando per un attimo Monaco, è evidente come la SF21 soffra maggiormente la giornata di gara. Senza passo e ritmo è impossibile concretizzare tutto ciò che è stato fatto di buono (e straordinario) nel sabato pomeriggio. In fin dei conti, è solo di domenica che i team lottano per mettere a segno dei punti utili per il mondiale di F1.