F1 | Caso Pirelli, non dire nulla ma accusare gli altri

Era attesissimo il comunicato della Pirelli per conoscere l’esito delle indagini sulle cause degli scoppi dei pneumatici di Verstappen e Stroll durante il GP corso a Baku.

Alla fine una vera risposta non c’è stata. Anzi… con frasi che sanno di politica in stile “prima Repubblica” si dice e non si dice. SI lascia intendere ma senza puntare il dito…

Ricapitoliamo. Sul comunicato la Pirelli ci dice che:

“Le verifiche non hanno evidenziato, su nessun pneumatico, alcun difetto di produzione o qualità, né segni di affaticamento o delaminazione”.

Ottimo, ma in effetti ciò è stato riscontrato su quelli che sono arrivati integri ai box, quiondi non avevano difetti, ciò non toglie che li potessero avere quelli di Verstappen e Stroll. Se prendiamo quindi per buona questo, la Pirelli ci dice che le loro gomme non hanno alcun problema, ottimo! Ma andiamo avanti:

“i pneumatici mostrano una rottura circonferenziale sul fianco interno, fenomeno che può essere riconducibile alle condizioni di utilizzo degli stessi, nonostante siano stati rispettati i parametri di partenza prescritti (pressioni minime e temperatura massima delle termocoperte)”.

Cioè le gomme si sarebbero danneggiate pur rispettando i parametri imposti? Perchè alludere subdolamente al fatto che qualcuno, pur rispettando le regole, utilizzi le gomme come non dovrebbe.

A parte il fatto che qualcuno dovrebbe spiegarci come potrebbe essere possibile abbassare la pressione delle gomme in gara quando le temperature salgono e sono superiori a quelle d’uscita dalle termocoperte. Se la fisica non è cambiata all’aumentare della temperatura corrisponde un aumento della pressione.

In conclusione ecco che ci dicono che:

FIA e Pirelli hanno quindi concordato una nuova procedura, che comprende una direttiva tecnica già distribuita, per il controllo delle condizioni di utilizzo dei pneumatici durante il weekend di gara e si riservano di implementare ogni altra azione che si ritenesse opportuna.

Sarebbe stato carino sapere in che consisterebbe questo nuovo controllo delle condizioni di utilizzo, giusto per capire uno sport che appare sempre più incomprensibile al pubblico e non solo. Giusto per fare chiarezza e renderlo meno torbido.