F1 | Paul Ricard 1982: sgambetto alla francese

Anteprima storica del GP di Francia che si terrà domenica sul circuito Paul Ricard di Le Castellet. L’edizione 1982 suggellò non solo il ritorno alla competizione dopo la scomparsa di Paletti ma anche lo scoppio di una rivalità interna alla Renault. 

 

| a cura di Federico Sandoli

Il Gran Premio di Francia 1982, per la logica dell’alternanza tra i tracciati in vigore in quegli anni, si corse al Paul Ricard, presso la bella cittadina di Le Castellet. Essendo il primo evento dopo la tragedia di Riccardo Paletti in Canada, la federazione decise d’introdurre un nuovo regolamento allo start: il direttore di corsa aveva ora la possibilità, a semaforo rosso, di accendere la luce gialla per segnalare ai piloti qualche anomalia sulla griglia.

 

All’accensione della luce, i piloti, avrebbero dovuto spegnere le loro vetture che sarebbero state riportare ai box. Qualora invece la luce fosse già passata al verde, il direttore di gara avrebbe potuto ancora accendere il semaforo giallo: ciò avrebbe costretto i piloti a rallentare e, completato un giro, si sarebbero riportati sulla griglia pronti per una nuova partenza. I piloti, dal canto loro, decisero di riunirsi per far sentire la loro voce e chiedere dei nuovi regolamenti anche sul fronte tecnico, atti all’abolizione delle minigonne e all’eliminazione degli pneumatici da qualifica.  


In pista il vero avversario è il gran caldo. I motori patiscono dei surriscaldamenti e tutti i piloti sono obbligati a non utilizzare i pneumatici morbidi, troppo sensibili a quelle temperature ed a rischio scoppio dopo appena pochi chilometri percorsi in pista.


Al sabato, il caldo pare non placarsi ma il vero calore lo suscitano i motori turbo che sul rettilineo del Mistral riescono agevolmente a passare i 330 km all’ora. Solo Tambay sulla Ferrari riesce a sfiorare addirittura i 350, dimostrando la bontà del propulsore turbo di Maranello, nonostante ai box si sussurri che la casa italiana stia utilizzando qualche “alchimia” che gli regala un ottimo grado di affidabilità. 

 

I piloti di casa la fanno da padrone: Arnoux e Prost con le due Renault conquistano la prima fila mentre i francesi della Ferrari conquistano il terzo e il quinto posto sulla griglia. Alla partenza i piloti Renault tengono la testa. Pironi con la Ferrari si accoda al terza posto mentre le Brabham di Nelson Piquet e Riccardo Patrese già al primo giro si attaccano agguerrite alle prime tre macchine.

Partite leggere, le due Brabham non faticano a portarsi davanti ma già all’ottavo giro Patrese deve fermarsi col motore in fiamme, mentre il compagno Piquet sembra poter riuscire nell’impresa. Al 24esimo giro, quando ai box è tutto pronto per rifornire, anche l’altro motore BMW a bordo della Brabham si deve arrendere. Anche Piquet è fuori gara.


In testa torna il duo Renault seguito ad una certa distanza dalle due Ferrari. Pironi, appagato dai punti del terzo posto visto che lo catapulterebbero in testa alla classifica, decide con un atteggiamento conservativo di portare la macchina al traguardo.

Ma dai box Renault arriva un colpo di scena: dal muretto ecco uscire il cartello per rallentare Arnoux in testa in favore del compagno Prost. E il leader, invece che rallentare, accelera. Il suo compagno Prost non reagisce allo sgambetto e mantiene l’andatura costante per non stressare la meccanica. Il box Renault espone nuovamente il cartello ad Arnoux di rallentare ma il francesce, imperterrito, per tutta risposta accelera ancora fino a tagliare per primo il traguardo.

 

L’acredine tra i due piloti diventa tale per cui nessuno rivolge la parola all’altro. Prost addirittura da l’out-out alla squadra e intima di licenziare il compagno di squadra. Il team Renault vive un momento di totale confusione. Il direttore sportivo asserisce candidamente che ha vinto la Renault sbagliata. Ma non è tutto: qualcuno della squadra, una sorta di talpa, avrebbe anche suggerito al team Williams di sporgere reclamo per le minigonne irregolari della Renault vincente di Arnoux. 

La Williams coglie l’invito ma troppo tardi e presenta il reclamo fuori tempo massimo. Mentre i due galletti in giallo si beccano,  i francesi in rosso, campioni di regolarità, si accontentano di arrivare al traguardo per assicurare alla squadra italiana il titolo costruttori e a Pironi quello piloti.

Ma il destino sta per compiere le sue scelte… In Germania ci sarà un colpo di scena che cambierà per l’ennesima volta – e ancora in modo drammatico – l’andamento della stagione.