F1 | “Motore Ferrari 2019 figlio di chi voleva vincere a tutti i costi”

Il motore Ferrari dello scorso anno è stato oggetto di numerose polemiche in F1. Gli avversari hanno fatto parecchie pressioni alla FIA affinché ci fossero dei controlli nella power-unit di Maranello, senza alla fine trovare nessuna irregolarità. Sull’argomento è intervenuto Carlo Cavicchi ai microfoni di Pit-Talk.


 

Nel 2019 il motore Ferrari è stato al centro di numerose polemiche in F1 per tutta la seconda parte della stagione. La power-unit di Maranello dal GP del Belgio dello scorso anno si era dimostrata nettamente la più forte rispetto alla concorrenza. Così superiore rispetto agli altri da destare il sospetto da parte degli avversari, i quali hanno iniziato a mettere pressione alla FIA affinchè venissero effettuati dei controlli tecnici sul motore Ferrari.

Alla fine la presunta irregolarità della power-unit di Maranello non venne dimostrata, anche se alla fine la Ferrari fu costretta a tornare indietro sui suoi passi.

Poi ci fu il famoso accordo Ferrari-FIA sulla questione power-unit, e tutto si concluse lì avvolto nel mistero. Un accordo segreto tra le due parti.

In seguito il progetto della SF1000 si è rivelato fallimentare, poiché la monoposto di quest’anno era stata progettata intorno proprio ai CV garantiti dalla power-unit 2019.

Il motore Ferrari di quest’anno paga circa 50-60 CV rispetto a quello della scorsa stagione. I vertici del team di Maranello non hanno saputo difendersi da tali accuse da parte degli avversari, non hanno avuto polso nel far prevalere la loro ragione! Soprattutto se si considera che  a Maranello hanno subito un torto senza aver fatto nulla di illegale appunto!

Come ribadito sopra, nessuna irregolarità all’interno della power-unit Ferrari 2019 è stata riscontrata. A tal proposito, sentite cos’ha detto Carlo Cavicchi ai microfoni di Pit-Talk. Il direttore di Quattroruote ha affermato che se ci fosse stato Marchionne o Montezemolo, la vicenda power-unit sarebbe finita diversamente. Cavicchi sottolinea la mancanza di figure interne con il carattere necessario per affrontare uno sport ostico come la F1:

Il motore è figlio di un capo che voleva vincere a tutti i costi. E questo capo era Marchionne. Marchionne che era spregiudicato alla sua maniera, non accettava a stare dietro e sono sicuro che abbia spinto per cercare qualcosa per stare davanti. Era nella sua indole. Non conosceva mezze misure. E d’altronde chi in F1 chi non ha fatto operazione un po’ ardite? Ci sta. Ma quello che non mi va giù è che se ci fosse stato Ferrari o Montezemolo o lo stesso Marchionne, non avrebbero accettato che la Ferrari fosse chiamata per delle accuse non dimostrabili e per le quali è stata accettata una punizione! Avrebbero dovuto battere i pugni e andare in tribunale. Questa roba non è accettabile.”

Poi Cavicchi ha ricordato quando in passato in F1 hanno fatto dei torti ad Enzo Ferrari. E con il Drake non si scherzava:

Quando a Enzo Ferrari facevano un torto, metteva il colore blu sulle macchine e andava a correre in America. E dov’è ora la forza della Ferrari? La storia del motore è passata come una debolezza da parte di Maranello.”

La situazione attuale in casa Ferrari d’altronde è lo specchio di quelle che sono le figure di rilievo all’interno della Scuderia. Non solo a livello tecnico, ma soprattutto per quel che riguarda il peso politico in F1.

Louis Camilleri è più concentrato nel lato commerciale, il Presidente John Elkhann (l’uomo contento per il giro più veloce ottenuto nel GP a Baku 2019 per intenderci) è come se non ci fosse. Mattia Binotto più di tanto non può fare, poichè sembra che non abbia il potere di prendere delle decisioni importanti.

Da quando se n’è andato Sergio Marchionne, la Ferrari è riuscita a perdere contemporaneamente il peso politico in F1, e al tempo stesso la retta via sul fronte tecnico per quel che riguarda sviluppo e progettazione della monoposto. Insomma in casa Ferrari serve davvero una figura di gran polso, che abbia realmente a cuore il Cavallino Rampante! Naturalmente è solo un opinione modesta da parte del sottoscritto, che può essere condivisa o meno.

Alberto Murador