F1 | Belgio: Ferrari ha “sfondato” il fondo

La Ferrari lascia il Belgio e Spa Francorchamps con uno dei peggiori risultati sportivi della sua storia in F1. Vettel e Leclerc chiudono al quartultimo e terzultimo posto. E l’elenco dei problemi cronici della SF1000 aumenta di gara in gara.

di Francesco Svelto |

Troppo brutta la Ferrari per essere vera. Sembra un incubo ma non lo è. E quando sembra che il peggio possa essere arrivato (vedasi le prestazioni inglesi o spagnole) ecco che il limite viene puntualmente superato. E forse è l’unico parametro che la Ferrari riesce a battere appuntamento dopo appuntamento: il limite del peggio.

Quella che si è conclusa qualche minuto fa è semplicemente il peggiore Gran Premio del Belgio della storia della Rossa in F1. Senza appello. Senza se e senza ma.

Incredibile il risultato, con Vettel che chiude tredicesimo e Leclerc quattordicesimo, ovvero terzultimo. Ma ancora più incredibile è come la Ferrari stessa e i suoi motorizzati siano stati i più lenti in pista sin dal venerdi. E la Rossa di Maranello, in particolare, non ha per nulla avuto vita facile anche contro i suoi “cugini” di motorizzazione, con la Sauber-Alfa (a noi piace chiamarla ancora cosi perché di questo si tratta) che addirittura si è presa il lusso di sverniciarla in pista.

Ovviamente non è stata la sola. In parecchi oggi si sono presi la beffa di superare Vettel e Leclerc. Ma questa ormai non è neanche più una novità.

La Ferrari proprio non va. SI tratta di un progetto abbandonato quasi subito, dalla Stiria, senza alcun aggiornamento. Del resto sarebbe inutile provare a migliorare un progetto sbagliato sotto tutti i punti di vista. La Ferrari non ha motore – e questo lo sanno anche i muri, dopo gli scandali Ferrari-FIA che hanno portato ad una vera e propria castrazione della power unit italiana (non stiamo qui a discutere della legalità o no) della cosa – ma i problemi non si limitano certo all’unità motrice.

A Spa il problema più evidente è risultato essere la mancata capacità di mandare in temperatura le gomme, di qualsiasi mescola esse fossero state. Segno evidente del fatto che non è solo la power unit che non va ma anche il telaio, che non aiuta a portare gli pneumatici nella giusta finestra di esercizio. E senza gomme in temperatura non si va da nessuna parte.

E a tutto questo aggiungiamoci i problemi di affidabilità. Leclerc in gara, durante i suoi stop, ha visto degli interventi inusuali sulla sua macchina, quando i meccanici iniettavano dell’aria o del gas nel sistema delle valvole del motore.

A fine gara i piloti hanno sentimenti contrastanti. Entrambi sfiduciati, ovviamente, la il più deluso sembra Leclerc, frustrato come mai prima:

 

“Problemi di affidabilità? Si, oggi non è stato facile, non so cosa aggiungere onestamente. E’ veramente brutto, dobbiamo fare qualcosa! Non ce la facciamo a sorpassare anche con DRS aperto. Come ci si presenta a Monza? Sarà molto difficile, forse a Mugello e Imola forse c’è un po’ di speranza ma per Monza la vedo veramente dura!”

Vettel invece più pacato:

“Spa è una delle piste più sensibili per la potenza e noi su questo fatichiamo. Ma noi eravamo dietro a macchine come Alfa-Sauber e Haas che normalmente sono dietro di noi. Spero i problemi siano specifici della pista di Spa, ora ci sono due gare importanti e dobbiamo concentraci su quelli. Ma allo stesso tempo dobbiamo essere realisti, non siamo forti come ci piacerebbe! Frustrazione di questo weekend? Tanta, io ho provato tante cose in gara per aggirare i problemi della macchina ma il fattore costante è che non eravamo abbastanza veloci. Era difficile avere un passo decente ma ci sono tante cose che abbiamo imparato. Dobbiamo mantenere la calma e tenere a bada la frustrazione. Per Monza devo guardare al passato se voglio avere belle sensazioni, quest’anno sarà molto diverso purtroppo!”

Ora la domanda è: ma tutti i dati analizzati finora? Dove sono? Sono ormai quasi tre mesi che il mondiale è partito ma ancora nulla è stato visto. Quindi forse i dati sono stati raccolti ma mal interpretati?

Di recente la Ferrari ha visto la reintroduzione della gerarchia nel suo organigramma e Binotto nella giornata di ieri ha detto di aspettare delle risposte dai suoi sottoposti, da coloro che lui stesso ha posto come responsabili di determinati settori, auto-escludendosi quindi da qualsiasi responsabilità su questo fallimento (ma non era lui stesso di estrazione ingegneristica? Non può dare una mano ai suoi colleghi a risolvere tutto questo scempio? Qual è quindi ora il suo ruolo? Puntare il dito ed mandare via i suoi presunti responsabili? Chissà… di solito quando una squadra non va il primo a pagare è l’allenatore o il manager. Ma non in questo caso, evidentemente).

Ad oggi però per Binotto la Ferrari non è in crisi:

“E’ sbagliato scomodare la parola “crisi”. E’ un brutto risultato in una stagione difficile. sapevamo dei nostri limiti fin dai test. Spa è pista da motore e efficienza aerodinamica che ci mancano. Siamo in una tempesta e dobbiamo tenere la barca ferma per uscirne!”.

E se tutto ciò non bastasse, ricordiamo anche che a stretto giro la situazione non cambierà. Perché sebbene Binotto ha detto che si sta guardando al futuro (specificando la maggiore concentrazione per il 2022), l’anno prossimo vedrà auto e regolamenti pressoché identici, con le sole evoluzioni che saranno permesse con il famoso sistema dei token (un numero limitato di interventi che ogni team potrà fare in determinate aree della monoposto) che potrà ovviare a qualcosa ma che non stravolgerà di certo un progetto nato male e abbandonato quasi del tutto.

Francesco Svelto