F1 | Il quadrifoglio della Stiria

 

Anteprima storica del Gran Premio della Stiria, denominazione esotica (ma necessaria per contratto) del secondo evento del mondiale di F1 2020 che si correrà sul circuito di Zeltweg, in Austria. Ripercorriamo, oggi, l’edizione 1985. 

 

| di Federico Sandoli

 

La decima prova del campionato mondiale F1 85 si svolse in Austria e vide l’ennesima puntata della sfida a due tra Prost e Alboreto, rispettivamente cavalieri della McLaren e Ferrari.


Nel recente GP di Germania Alboreto colse un successo d’autorità ma anche condito da una buona dose di fortuna, in quanto in certe curve il motore lasciava delle sospette scie di fumo che facevano presagire il peggio.


L’ambiente Ferrari, galvanizzato dal successo insperato, si presentò al successivo GP d’Austria certo che la dea bendata avesse in qualche modo fatto le sue scelte favorendo la rossa in diverse occasioni. Quindi, non curanti dei discordanti dati provenienti dalla fabbrica, portarono a Zeltweg una 156/85 fortemente rivista nella carrozzeria per favorire il motore stranamente assetato d’aria.


Nonostante la fortuna in poppa la rossa, sin dai primi giri in terra austriaca, cominciò a palesare dei strani problemi al propulsore del tutto inusuali visto la storia della scuderia. Con la Rossa completamente in alto mare, a rivestire il ruolo del protagonista fu Alain Prost che, coadiuvato da una McLaren solida, non faticò a strappare il miglior tempo in prova.


Mentre in pista McLaren e Ferrari tenevano banco per la sfida al vertice, nel paddock Niki Lauda, compagno di Prost, annunciò il definitivo ritiro dalle corse. L’austriaco ormai si è reso conto che l’essere redditizio in gara non era più sufficiente e, da campione del mondo, preferì salutare tutti. Stavolta per davvero.


In pole position, Alain Prost, si prenotava per il successo finale, forte anche della nona posizione in griglia di Alboreto, e per l’assalto alla leadership del campionato.


Alla partenza Niki Lauda bruciò il compagno di squadra, stranamente lento e con delle difficoltà a tenere il ritmo del compagno. Nelle retrovie, invece, la mancata partenza dell’Arrows di Gerhard Berger – anch’egli austriaco e giovane di belle speranze – provocò una serie di tamponamenti a catena che portarono al ritiro di Alboreto per rottura della sospensione. Con la Arrows ferma in mezzo alla pista la direzione della corsa decise di dare bandiera rossa e far ripetere da zero la procedura.


A beneficiare furono proprio Alboreto e Berger. Ma anche Prost, che durante la prima partenza, accortosi che un semiasse stava per rompersi, era indeciso se fermarsi ai box. Alla seconda partenza, col muletto, il francese della McLaren tenne la testa autorevolmente mentre l’altro graziato dalla sorte, Alboreto, cominciò a recuperare posizioni fino al terzo posto.

 

 

Mentre in testa il monologo del francese sfociava nella noia, a tenere desta l’attenzione ci pensò Andrea De Cesaris che, con la Ligier, fu protagonista di un terribile incidente. Questo sarà il motivo scatenante, poi, dell’acuirsi dei dissapori con Guy Ligier e del conseguente appiedamento dalla corsa successiva.

 


Con la vittoria in Austria, Prost riuscì a coronare la rincorsa ad Alboreto che con un cavallino azzoppato non riuscì poi più a contrastarne la rincorsa al titolo.


Quel giorno la dea bendata sembrò cambiare l’indirizzo dei suoi favori. Si narra che alle verifiche la gomma anteriore di Prost avesse un piccolo quadrifoglio raccolto a bordo pista…