Kevin Magnussen ha evidenziato una particolarità delle nuove vetture di F1 2020 forse non emersa finora: l’aderenza. Le nuove monoposto sembrano, a detta del danese, molto diverse rispetto a quelle della scorsa stagione.
di Francesco Svelto | Follow @f_svelto
Il mondiale 2020 di F1 non è iniziato per i motivi che tutti sappiamo ma qualche azione in pista c’è stata. Riferimento ovviamente ai test di Barcellona, dove per sei giorni i piloti hanno potuto saggiare le nuove monoposto che prenderanno parte – si spera quanto prima – al mondiale.
I regolamenti non hanno stravolto, almeno esteriormente, le forme delle vetture rispetto a quanto visto fino all’anno scorso. Anche le mescole Pirelli sono sostanzialmente invariate rispetto al 2019 (ricordate la scelta dei team arrivata dopo Abu Dhabi secondo la quale essi hanno preferito mantenere le mescole 2019 piuttosto che adottare le nuove progettate da Pirelli per il 2020?).
Però dal punto di vista dei piloti, qualche differenza forse c’è. A riportare questa interessante osservazione è stato Kevin Magnuessen, pilota della vettura nr. 20 di Haas al quotidiano danese B.T. :
“Non so se sia positivo o negativo, ma i record sul giro verranno battuti un po’ ovunque. A Barcellona, ho tenuto giù il piede in curva 9 già dal secondo giro, mentre nel 2019 ci sono riuscito solo una volta quando il vento e le condizioni dell’asfalto erano completamente favorevoli. In più, quest’anno non ho utilizzato la mescola più morbida e il serbatoio era mezzo pieno. Questo vuol dire che le nuove macchine hanno molta più aderenza.
Non c’è più bisogno di controllare la macchina, ora serve solo sterzare. Prima si era più “padroni” del mezzo: si regolava il gas, si rallentava, si impostavano le marce adeguate per gestire al meglio la curva e uscire nel miglior modo possibile. Ora basta solo ruotare il volante. Sembra più un aereo che un’auto da corsa“.
Francesco Svelto