Marko il super consulente della Red Bull racconta al sua esperienza del viaggio in Australia nell’epoca della Pandemia da Coronavirus e critica le scelte fatte da molti governi nel mondo per contrastare la diffusione del virus.
”Sono atterrato venerdì, il giorno in cui hanno annullato il GP. Poi sono tornato immediatamente indietro, tramite il coronavirus hotspot dell’aeroporto di Dubai: un numero enorme di persone di tutte le nazioni si è riunito in uno spazio limitato. Se non prendi nulla lì, non saprei dove altro puoi ammalarti”.
Lo scetticismo del consulente prende ancora più forma in queste dichiarazioni in cui entra nel dettaglio di alcune situazioni che i cittadini stanno vivendo quotidianamente.
”Al supermercato, la gente sta litigando per la merce o stando in piedi vicina alla cassa. Ma se tre di voi sono in una piazza, arriva un ufficiale e vi chiede cosa sta succedendo! Assurdo. Dobbiamo tutti occuparcene. Non credo nel sigillare tutto completamente. Il gruppo a rischio è molto limitato. La possibilità di morte è molto più elevata rispetto a un’influenza normale, il resto del processo è molto più innocuo”.
Marko ricordiamolo ha 77 anni e rientrerebbe in quella categorie di persone potenzialmente a rischio. Riportiamo quindi le sue battute senza commentare ma solo per diritto di cronaca non essendo medici e non volendo aumentare una polemica già ampiamente animata nei social e sui siti di informazione generale.
”Oltre a lavorare in ufficio, rispondo alla mia frustrazione dedicandomi alla silvicoltura con una motosega”.