Dopo un periodo di riflessione, Albon è stato confermato come secondo pilota Red Bull. Hulkenberg perde forse la sua ultima occasione di restare in F1.
Durante la pausa estiva la Red Bull decise di sostituire Pierre Gasly con Albon. Il pilota francese era reduce da un esordio con la Red Bull decisamente sotto le aspettative. Albon, alla guida della RB15 ha dimostrato invece adattamento e un passo gara in linea con le previsioni. Al tempo stesso però Gasly, tornato sulla Toro Rosso, è tornato ad un livello consono ed ha fatto molte gare di livello.
Super proud to announce I’m a Red Bull driver for 2020. It’s been an incredible 12 months, and it only gets crazier. Thank you to @redbullracing for putting their trust in me. This is an amazing opportunity and I can’t wait for 2020! But now to finish 2019 strong 😤 pic.twitter.com/X7ZBsAL3g8
— Alex Albon (@alex_albon) November 12, 2019
Helmut Marko in questa situazione è stato chiamato a fare una scelta molto importante. Red Bull non ha giovani da far esordire e anche nel prossimo futuro le aspettative non sono rosee. Quest’anno per ovviare alla mancanza di piloti è stato richiamato Kvyat, cacciato in malo modo nel 2017. Il russo ha fatto bene in questa stagione, ma mai Helmut Marko avrebbe sopportato un tale smacco.
Quindi, date la mancanza di alternative e i buoni risultati che sta ottenendo, Albon è stato confermato dalla Red Bull per il 2020.
Quest’anno c’era la possibilità di ingaggiare Hulkenberg ma, senza apparenti spiegazioni, Horner non ha preso in considerazione il tedesco. Forse era troppo veloce e non si voleva mettere in discussione Verstappen come prima guida? Mai come in questa stagione avere due piloti con le stesse prestazioni ha fatt0 la differenza, soprattutto nella battaglia tra i top team.
Forse è stato anche lo stesso Hulkenberg a rifiutare il posto. Ormai la Red Bull viene vista dai piloti come una scuderia in cui per poter lavorare tranquillamente è necessario essere ad un livello molto alto. Gli unici due sono stati finora Vettel e Verstappen, con tutti gli altri che sono stati invece vittime delle pressioni continue di Marko. Questa strategia, come detto, non sta pagando nel lungo periodo. Ma evidentemente il responsabile dei piloti della Red Bull non se n’è ancora accorto e, piuttosto che puntare al massimo, preferisce non perdere la faccia.