F1 | Suzuka: La Ferrari ci spera 15 anni dopo Schumacher

A Suzuka la Ferrari non vince dal 2004, era l’anno dei record, quello dell’ultimo titolo di Schumacher 10 vittorie nelle prime 10 gare. Oggi la Ferrari torna a sperare, vincere e combattere a Suzuka vorrebbe dire esser fiori dalla crisi.

Il GP del Giappone è stato per anni lo sfondo dei trionfi di Maranello. Nel 2000 fu la gara che riportò il titolo in Italia dal 1979. Un vero fortino rosso la pista della Honda che per 5 anni dal 2000 al 2004 vide trionfare le Ferrari 4 volte con il Kaiser e una con Rubens Barrichello.

Da allora Suzuka non ha più sorriso alla Ferrari diventando un fortino Mercedes qui imbattuta dall’avvento dell’era ibrida nel 2014.

Leclerc Binotto VettelL’aria oggi sembra diversa, il cavallino scalpita, di nuovo competitivo su ogni tracciato. Quello di Suzuka è un percorso tosto, dove c’è necessità di carico aerodinamico e velocità. Una prova del nove per una Ferrari che vuole vincere per creare le fondamenta di un 2020 tutto da protagonista.

La squadra sembra unita. Leclerc in conferenza ha dichiarato di aver parlato a Maranello con Mattia Binotto e charito le incomprensioni avute col compagno Sebastian Vettel.

Parole di circostanza che rasserenano l’ambiente almeno sino al prossimo semaforo verde, quando entrambi vorranno riprendere la propria sfida personale per la leadership nella squadra. Buon segno, significa che la Ferrari è competitiva, l’attesa di averne la conferma in pista è tanta.

Sarà un GP probabilmente complesso dato che già le libere di domani saranno minacciate dal tifone Hagibis, una variabile in più per rendere la gara più incerta sempre se le condizioni di sicurezza non verranno meno. Il ricordo del 5 ottobre 2014 è vivo, Jules Bianchì, la pioggia, il trattore.

Leclerc, per l’amico scomparso, correrà con una motivazione in più.