F1 | Singapore: doppietta Ferrari, Vettel vince dopo 400 giorni

E’ stato uno dei risultati più difficilmente prevedibili di tutta la stagione. Ma alla fine è arrivato. E’ doppietta Ferrari a Marina Bay, sul circuito di Singapore la Rossa di Maranello si impone con un 1-2 alla vigilia del tutto inatteso. Sebastian Vettel, complice una strategia favorevole ma giusta, ha sopravanzato in gara il compagno di squadra e ha conquistato la vittoria dopo quasi 400 giorni. Leclerc, in piazza d’onore, completa una doppietta spettacolare quanto inattesa per la Ferrari. 

di Francesco Svelto |

Alzi la mano chi avrebbe scommesso 1 euro sulla doppietta Ferrari alla vigilia di Singapore. E invece è successo. Contro tutte le attese, contro tutti i pronostici e le analisi tecniche la Ferrari ha conquistato la sua prima doppietta stagionale su uno dei circuiti dalle caratteristiche meno consone alla SF90. Se confrontiamo i dati dell’Ungheria, tracciato a tratti simile a questo, potete ben capire la qualità della prestazione di oggi.

Uno dei momenti chiave della gara è stato in occasione del primo pit-stop, quando Vettel – da terzo che era e fermandosi per primo – addirittura si è ritrovato a diventare leader della gara quando, qualche giro dopo, anche il suo compagno Charles Leclerc ha sbrigato la “pratica” della sosta ai box.

Sembrava una beffa per Charles, con il monegasco furente in radio. Da leader incontrastato che era si è ritrovato dietro il compagno di squadra. Ma guardando dall’esterno, la strategia Ferrari era quella di marcare Hamilton, che si sapeva sarebbe andato più in la con il suo primo stint.

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Si sapeva perché il ritmo che avevano assunto i primi era una lotta a chi faceva peggio, a chi andava più lento.

E – giusto per dedicare due righe sull’argomento – i primi 20 giri di Singapore sono stati uno spettacolo indecoroso, grasso che cola per coloro che criticano una F1 diventata sempre più complessa nelle sue sfaccettature tecniche e strategiche, con le gomme che la fanno da padrone e che vanno preservate a tutti i costi, per fermarsi ai box quanto meno possibile. E, dicevamo, il ritmo era a volte addirittura 12/15 secondi più lento di quanto fatto in qualifica ieri. Ribadiamo: una gara a chi andava più piano per risparmiare gomme e componenti.

Tuttavia, complice ben tre safety car – a proposito: nelle 12 edizioni finora disputate del GP di Singapore, c’è stata safety-car in tutte le edizioni; evento statistico unico nel suo genere – Vettel si è trovato in testa a pochi giri dal termine e ha tenuto la posizione con autorevolezza fino al traguardo.

A fine gara, ma anche prima durante la corsa, Leclerc era una furia. Il monegasco si è sentito fregato dalla strategia, sentitva che poteva raggiungere la terza vittoria consecutiva dopo aver conquistato, in maniera roboante, la terza pole-position consecutiva nella giornata di ieri.

A fine gara Binotto gli ha detto: “Goditi il podio, sorridi, poi ne riparleremo!”. Leclerc non ha risposto. In Ferrari – inutile dirlo – la bomba sta per esplodere.

In realtà c’è da dire che tra le due Ferrari, in gara, non c’era in realtà una vettura più veloce dell’altra. A differenza della giornata di ieri, Vettel come Leclerc hanno dimostrato di avere una macchina assolutamente competitiva e sugli scudi. E, come abbiamo già scritto, tutto questo era semplicemente impensabile alla vigilia date le caratteristiche del circuito relativamente alle caratteristiche progettuali della Ferrari SF90.

Francesco Svelto