F1 | Ferrari: verso la soluzione ai problemi di simulazione

Al Paul Ricard le due SF90 avranno una configurazione aerodinamica completamente nuova rispetto a quella prevista. A Maranello i problemi di discrepanza tra simulatore e pista sembrano essere stati risolti.

Il condizionale è d’obbligo, e il dubbio rimane. Ma insieme ad esso anche la speranza di poter di nuovo avere delle gare combattute, indipendentemente dai colori.

Stando a quello che riporta Roberto Chinchero dalle colonne di Motorsport.com, la possibilità concreta inizia ad esserci. Il problema principale della Ferrari in questo inizio di stagione è stata la differenza tra i dati del simulatore e della pista, che ha portato a dei setup di base errati, o forse anche a delle scelte progettuali sbagliati. E tra le due cose c’è una differenza enorme.

Se parliamo di progetti sbagliati, la SF90 non può essere un esempio. Lo può essere la F14T, l’ultima monoposto rossa di Alonso. La prima Ferrari dell’era ibrida ottenne solamente due podi in tutta la stagione, cosa che la Ferrari in questa stagione ha già ottenuto. Difatti le prestazioni erano inferiori non solo a Mercedes, ma anche a Red Bull. In quella stagione la Rossa terminò al quarto posto nella classifica costruttori, dietro anche alla Williams.

Inoltre la F14T arrivava dopo un cambiamento radicale del regolamento, non solo per il passaggio all’ibrido, ma per un’aerodinamica completamente diversa rispetto al periodo 2009-2013. Infine La SF90 è uno sviluppo della SF71H, che non si può certamente definire una monoposto lenta.

Pare quindi evidente che parlare di progetto sbagliato non è corretto nel caso della 670. Si può invece parlare del fatto che sia una monoposto leggermente difficile da comprendere e quindi da settare. Queste settimane sono state molto importanti per il reparto corse della Ferrari, che ha individuato i punti in cui ci sono delle discrepanze tra galleria del vento e dati reali, e sono stati applicati dei correttivi. E, con le dovute precauzioni, potrebbe essere un’avvenimento molto importante per il 2019 della Formula 1.

I risultati di questo lavoro potrebbero essere visibili già in Francia, dato che le Ferrari dovrebbero avere una configurazione aerodinamica decisamente diversa rispetto a quella che era stata prevista, basandosi ovviamente sulle simulazioni. Dopodiché lo sviluppo ne beneficerà moltissimo. Questa notizia è una manna dal cielo per i tecnici della Ferrari, che non hanno mai smesso di credere che questa monoposto non fosse competitiva. E anche chi scrive.