F1 | Test Barcellona: Ferrari solida e veloce

Il primo verdetto emesso dalla pista ci parla di una Ferrari solida, concreta e terribilmente veloce. Al di là del miglior crono, infatti, la vettura del Cavallino stupisce per la rapidità e la reattività nei cambi di direzione e per l’ala anteriore che offre un’interpretazione differente rispetto alla maggior parte delle altre monoposto. La strada da percorrere è ancora tanta, ma di certo si tratta di un inizio scoppiettante.

Ferrari osservata speciale. Bella e cattiva con la livrea opaca dove il nero campeggia abbondante. Mattinata di sorprese, con l’Alfa Romeo e la Haas che si sono finalmente presentate appena prima dell’inizio della sessione. Mattinata in cerca di conferme, da parte dei top team. In cerca di affermazioni, da parte di chi insegue. Impossibile definire i valori in campo, tentare l’azzardo di capire, già da ora, chi si è districato meglio nel complesso ginepraio dei vari regolamenti. Meglio affidarsi alle sensazioni, a qualche parola captata qua e là, a un sorriso, a un volto scuro. Un’ enorme cartina di tornasole da decifrare per immaginare fin d’ora che cosa ci riserverà la nuova stagione, con l’avvertimento sempre valido di non focalizzarsi troppo sul cronometro, di non cedere all’ebbrezza di un effimero primato.

Intanto emerge qualche dato, qualche timida certezza. Prima tra tutte che la Ferrari pare aver indovinato la scelta dell’ala anteriore, che tende ad assottigliarsi alle estremità a differenza, ad esempio, dell’ala vista su Mercedes e sulla quasi totalità delle vetture, fatta eccezione per la Sauber che riprende, esasperandola, la soluzione presente sulla Rossa. Lo stesso Toto Wolff, ai microfoni di Sky Sport, conferma la validità dell’intuizione, affermando che potrebbe essere la chiave per capire la repentina velocità messa in mostra dalle due scuderie fin dall’inizio della mattinata. Sempre il presidente esecutivo Mercedes mostra molta cautela nel valutare l’exploit della Ferrari, ricordando:

Bisogna mantenere una certa disciplina, tutti siamo curiosi e vogliamo andare in testa alla tabella dei tempi, ma lo scopo dei test non è quello. Bisogna cercare di esaminare i pezzi, i dati e quello che dicono i sensori.

Indubbiamente concordi con le parole di Toto, possiamo tuttavia avanzare un cauto ottimismo nel considerare la prova offerta dalla Ferrari quest’oggi: non solo il miglior crono complessivo, ma anche il maggior numero di giri percorsi, 169. E non è tutto. La vettura di Maranello ha impressionato anche per quanto riguarda la velocità fulminea nel cambio di direzione, segno di un’agilità ritrovata dopo le difficoltà patite sul finire della scorsa stagione. Un progetto che sembra dimostrarsi valido fin dalla prima uscita e che, al di là di facili proclami, punta da subito ad alzare la voce. Questa in sintesi l’interpretazione migliore di quell’1’18″161, che si staglia in cima alla lista dei tempi. Un modo per ribadire di esserci, senza alcun timore reverenziale nei confronti della Mercedes pluri iridata. Mercedes appunto. Sorniona, volutamente camuffata, adagiata tra i tempi di rincalzo. Non punta a stupire, non punta a dimostrare. Nasconde la testa certa di ritrovarsi in testa grazie al lavoro indefesso e meticoloso di un team vincente. Il distacco di due secondi non è significativo, non è indicativo. Non serve una prova di forza a chi ha dimostrato di poter stravincere.

Sorprende l’Alfa Romeo, con Raikkonen subito autore di un fuoripista, ma capace di inanellare comunque 114 giri, mostrando ottime performances in tutte le condizioni. Un piccolo problema nel pomeriggio, dovuto, pare, alla mancanza di benzina, non ha offuscato la giornata positiva del team del biscione. Bene anche la McLaren, che dopo qualche complicazione iniziale, totalizza con Sainz un bottino di 119 giri e si toglie lo sfizio di una confortante piazza d’onore, seppur ottenendo il tempo con le mescole più morbide. Prova soddisfacente anche in casa Red Bull, dove traspare una certa soddisfazione per la prova positiva offerta dal motore Honda, che ha consentito a Verstappen di accumulare 128 giri. Poche tornate per la neo battezzata Sport Pesa Racing Point, ferma a quota 30. Indecifrabile la Renault, che con Hulkenberg e Ricciardo supera le 100 tornate, ma non sembra particolarmente smagliante.

Mentre cala il tramonto sulla prima giornata catalana, si accendono le speranze in casa Ferrari, grazie anche alle dichiarazioni di Vettel, che si dice soddisfatto e a suo agio con la nuova monoposto. Sensazioni positive e certezza che la squadra abbia interpretato al meglio il nuovo regolamento. Poche e misurate parole che rendono però l’idea di una squadra che ha intrapreso la giusta direzione. Al di là della classifica, dei primati,degli entusiasmi, Barcellona oggi è un po’ più rossa.