La riumanizzazione della Formula 1

L’ultimo Gran Premio del 2018 ci ha offerto alcuni spunti di ”riumanizzazione” della Formula 1.

Dalla spasmodica attesa per la sorte di Hulkemberg, quando è rimasto rovesciato dopo tre capriole spaventose ed uscito indenne per un momento di emozione profonda, al finale che ha proposto il trio dei Campioni del mondo riuniti in uno spontaneo abbraccio.

foto Massimo Bottazzi

Si, è stato proprio l’immediato dopo gara il momento più bello, più “umano” appunto, perché i due più titolati campioni presenti in pista, Hamilton ( 5 titoli ) e Vettel ( 4 ), hanno fatto quello che la Liberty media non è stata capace di fare. Hanno “scortato” fino al traguardo Fernando Alonso (2) piroettando poi con lui davanti alle tribune con un trio di “burn-out” spettacolari. Un fuori programma imprevisto che ha rimediato alla carenza della Liberty Media dalla quale mi aspettavo una maggiore sensibilità per l’addio alla Formula 1 di un Campione come Alonso.

E’ pur vero che la F 1 non lo fece neppure per Schumacher ai tempi di Ecclestone! Come ho già raccontato, mi capitò invece di assistere all’omaggio della Formula Indy per Mario Andretti nella sua ultima gara nel 1994 a Laguna Seca: il giro di formazione da solo davanti a tutti, prima di riprendere la sua posizione di partenza. Ma ci hanno pensato Hamilton e Vettel. Complimenti!

Ed è stato bello vedere i due protagonisti della gara, e della stagione intera, complimentarsi a vicenda e darsi appuntamento al prossimo anno prima di salire sul podio.

E prima ancora la bella notizia della promozione di Robert Kubica a pilota ufficiale della Williams: una scelta encomiabile dalla quale la F 1 ha molto da guadagnare, proprio in termini di umanizzazione.

La gara di chiusura ci ha proposto anche un paio di altre considerazioni: la bipolarità della consistenza Ferrari (un buon 2° posto di Vettel ed il ritiro tecnico di Raikkonen) e la delusione per le scarse prestazioni di Bottas con la Mercedes “pigliatutto” ( ma con Hamilton…). Anzi, dirò di più: non mi meraviglierei se il prossimo anno Bottas, nel caso di un inizio scarso, venisse giubilato per far posto ad Ocon che quanto a combattività ne ha da vendere, a quanto pare.

Del resto abbiamo visto come la Red Bull ha trattato Ricciardo in questa gara ( e non solo ): non si son certo messi i guanti per impedirgli di scavalcare Verstappen, autore di un sorpasso capolavoro su Ocon, e che così ha conquistato il quarto posto nel mondiale.

“Ma questa è la Formula 1, bellezza!” parafrasando una famosa battuta cinematografica.

Ed infine prendiamo atto che la Haas ha conquistato il platonico successo nella classifica della nostra “serie B”, precedendo McLaren, Racing Point F I, Sauber, Toro Rosso e Williams.

Da domani iniziano le grandi manovre per il 2019. E subito sono attese alla prova le novità della Formula 1: Leclerc sulla Ferrari, Kubica sulla Williams, Ricciardo sulla Renault ed i giovani arrembanti. Questo rinnovamento è un bel segnale per la specialità.