F1 | Austin: Mercedes, Hamilton festa mondiale rimandata

Mercedes: la stella di Stoccarda non rifulge nel firmamento americano. La stellare prestazione di Raikkonen interrompe la striscia di vittorie di Hamilton, che, accontentandosi del terzo gradino del podio, deve rimandare la festa mondiale.

Mercedes: dalla pole al gradino più basso del podio. Ad Austin va in scena un gran premio avvincente ed emozionante che da subito ribalta i valori in campo. La magistrale partenza di Raikkonen costringe Hamilton in seconda posizione appena dopo il via. Ma il contatto tra Vettel e Ricciardo sembrerebbe propiziare la vittoria del titolo nonostante la perdita della leaderschip. Opinione che sembra rafforzarsi dopo il pit stop di Hamilton, avvenuto nel corso dell’undicesimo giro in regime di virtual safety car. L’inglese, accreditato per una tattica su due soste, è riuscito a capitalizzare il diversivo offerto dal ‘congelamento’ della gara in seguito al ritiro di Ricciardo.

Con gomme fresche la Mercedes di Hamilton sembra volare, al punto che già al giro 21 Lewis tenta l’attacco su Kimi. Ma alla tornata successiva il finlandese rientra ai box, lasciandogli in eredità la prima posizione. Il britannico, in questa fase della gara, prova a spingere al massimo per incrementare il suo vantaggio. Tuttavia Raikkonen sembra in grado di recuperare il gap e si porta sempre più vicino alla Mercedes numero 44 che, col passare dei giri, inizia a lamentare problemi di blistering. La nuova sosta di Hamilton, avvenuta al giro 37, lo vedrà rientrare in quarta posizione, dietro a Raikkonen, a Verstappen, autore di una strepitosa rimonta, e a Bottas. Liberatosi del compagno, Hamilton si attesta in terza posizione e nel finale tenta il sorpasso sull’olandese della Red Bull, senza però riuscire nell’intento. Riesce invece Vettel a superare l’altra Mercedes, conquistando il quarto posto finale.

Un podio e una quinta posizione che non soddisfano affatto la Mercedes e che sembrano materializzare i timori di Toto Wolff riguardo a un ritorno in grande stile della Ferrari. A proposito della gara ammette:

La nostra non era una vera e propria strategia: non avevamo il giusto compromesso tra bilanciamento e velocità per gestire le gomme come avremo dovuto per vincere. In regime di Virtual safety car abbiamo richiamato Lewis per puntare alla vittoria cercando di guadagnare più tempo possibile, ma non ha funzionato. Alla fine ha colmato il gap con Raikkonen e Verstappen, ma era una montagna troppo alta da scalare considerando che le gomme non avevano più il vantaggio iniziale.

Anche Hamilton si esprime a proposito della strategia utilizzata, dicendosi scettico circa le due soste:

La finestra per il rientro ai box era molto ristretta. Verstappen era lontano dieci secondi, troppo per riprenderlo, quindi non sono sicuro che la strategia sia stata quella giusta alla fine. È sempre molto difficile perché puoi fare la differenza solo quando hai la gomma nuova. Una volta colmato il gap poi non ti rimane niente.

Non fa comunque drammi Lewis, che si dice in ogni caso contento del suo terzo posto e che, molto sportivamente, pensa prima di tutto a congratularsi con Raikkonen. Intanto, l’esaltante gran premio degli Stati Uniti ci consegna una Mercedes di colpo tornata umana, obbligata a tentare una strategia su due soste per allontanare lo spettro del blistering. Nessun fantasma invece per Hamilton, che molto verosimilmente in Messico conquisterà l’agognato quinto titolo. Tuttavia questa ritrovata Ferrari potrebbe ancora una volta rubargli la scena.