Da Monza a Milano. La F1 sbarca in città, sulle rive dei Navigli, traghettando la marea di tifosi verso il gran premio di casa, sull’onda di uno show entusiasmante. C’è Maurizio Arrivabene, che carica la squadra in vista di un clamoroso arrembaggio. C’è capitan Vettel, mattatore del palco, che parla e scherza in italiano. C’è il marinaio Kimi, che non vede l’ora di invertire la rotta dopo la fallimentare gara di Spa.
Monza si avvicina. Il Gran premio di casa quest’anno è più che mai importante per sancire il ritorno di quella supremazia Ferrari che fino a prima dell’estate era stata più volte messa in discussione. Da qualche errore di troppo della squadra e dei piloti, dal timore di un recupero da parte degli infallibili avversari. Invece ora è il tempo di attaccare, di capitalizzare un vantaggio tecnico che, per la prima volta nell’era turbo-ibrida, sembra scalzare la Mercedes dal ruolo di favorita.
Monza arriva dopo la vittoria di Spa, in cui Sebastian Vettel ha recuperato punti su Lewis Hamilton e credibilità da parte dei tifosi. Tifosi che nella giornata di ieri hanno voluto tributargli il loro affetto intervenendo numerosissimi all’evento voluto fortemente da Liberty Media per avvicinare la F1 al pubblico. La zona della Darsena milanese e Piazza 24 Maggio, che hanno contestualmente subito un intervento di asfaltatura al fine di rendere più idoneo il manto stradale in vista del transito delle monoposto, hanno ospitato una sorta di pista della lunghezza di circa 1.4 km, allestita per l’occasione del F1 Milan Festival.
Tanti gli eventi in programma nel corso del weekend del gran Premio di Monza, che hanno avuto il loro culmine nella giornata di ieri in cui i tifosi hanno potuto assistere alle interviste dei piloti, alla parata su auto d’epoca e naturalmente all’esibizione delle vetture di F1. Presenti, oltre alla Scuderia Ferrari con i suoi piloti, le altre squadre dal dna italiano, l’Alfa Romeo Sauber e la faentina Toro Rosso, con i loro driver Charles Leclerc, Marcus Ericsson, Pierre Gasly e Brendon Hartley.
Maurizio Arrivabene è stato il vero trascinatore del pomeriggio milanese. Salito sul palco per una lunga intervista ha usato parole forti e decise per spronare la squadra. Ribadendo il concetto che è diventato il suo mantra, ricorda di mantenere la “testa bassa” poiché, nonostante la superiorità tecnica fatta registrare dalla Ferrari nel corso del Gran Premio del Belgio, la matematica ci riporta ancora nello scomodo ruolo degli inseguitori:
Riguardo a noi ho letto tutti gli articoli che sono stati scritti e hanno fatto piacere a tutti i ragazzi, che lavorano a casa o sulla macchina. Però ho dovuto ricordare che non siamo davanti nei due campionati. Stiamo inseguendo.
E proprio qui, a Monza, si potrà ridurre lo svantaggio, si dovrà accelerare la rimonta. Perché la Ferrari ha una carta in più da giocare: è abituata a rincorrere, ad essere messa al tappeto per poi rialzarsi. La Mercedes, fino allo scorso anno assoluta dominatrice, è ora spaesata, e nonostante il vantaggio nei due campionati, si trova nella posizione di dover gestire una Ferrari arrembante, forte e cattiva:
(In Mercedes) Non sono abituati. Noi gli anni scorsi stavamo zitti, testa bassa, le prendevamo. Cazzotti a destra e a sinistra e ci rialzavamo. Siamo abituati, loro no. Il discorso fatto ai ragazzi è semplice. Teniamoli sotto pressione. prima o poi, nel momento in cui li raggiungiamo, noi siamo quelli cattivi, quelli che le hanno prese. sappiamo quanto fa male. E ora è il momento di darle.
Parole di fuoco quelle di Arrivabene. Parla di una Ferrari che può farcela, non solo perché è l’auto migliore in pista, ma perché ha un carattere e una forza forgiati negli anni del lungo digiuno. Una fame che li porterà a cannibalizzare l’avversario, a non concedergli tregua.
E forse un po’ di paura c’è già in casa Mercedes, che si ritrova alle prese con un Hamilton sfuggente, che diserterà la giornata del giovedì dedicata alla stampa e agli sponsor senza aver addotto una motivazione. Necessità di staccare la spina? Paura del dodicesimo uomo, del sostegno e del tifo che da sempre accompagnano la Ferrari a Monza? Bisogno di ritrovare la massima concentrazione? Al momento non è dato saperlo.
Sappiamo per certo che invece Sebastian Vettel e Kimi Raikkonen non si sono risparmiati nella giornata di ieri, dispensando saluti, autografi e parole commosse ai tifosi presenti. E per un Kimi più loquace e sarcastico che rifiuta però di parlare la nostra lingua, abbiamo un Vettel che arringa sapientemente in italiano. Insomma Sebastian conquista la folla, trascina, emoziona. Mette in scena un carisma da vero capitano. E poco importa se si rende protagonista di un piccolo fuori programma, impattando leggermente con la SF71H contro le barriere nello strettissimo tornantino di Piazza 24 Maggio. Siamo certi che l’ala danneggiata non gli impedirà di planare sul palco di Monza e di volteggiare leggero sulla folla festante che lo acclama. Dunque che il folle volo Ferrari abbia inizio!