Una Red Bull sotto le attese nel GP d’Ungheria. Se da un lato del team c’è l’esaltazione per la gran rimonta di Ricciardo con sorpasso finale su Bottas, dall’altra c’è lo stop di Verstappen per i problemi d’affidabilità legati alla power unit Renault. Il discorso mondiale si allontana definitivamente per la scuderia di Milton Keynes.
Per la Red Bull doveva essere un GP d’Ungheria molto atteso, invece le cose sono andate molto diversamente rispetto ai pronostici pre-weekend. La scuderia anglo-austriaca dopo un brillante venerdì con ottimi riscontri sia sul giro secco, sia sul passo gara, si è vista nettamente ridimensionata nelle qualifiche del sabato. In condizioni di bagnato sono emersi i limiti della RB14, condizionando le performance sia di Verstappen, sia di Ricciardo.
Daniel Ricciardo non è nemmeno riuscito a qualificarsi per la Q3 al sabato, partendo dalla dodicesima posizione. L’australiano partendo dalla sesta fila è rimasto imbottigliato a centro gruppo, prendendosi anche una ruotata dalla Sauber di Ericsson alla prima curva, perdendo così ulteriori posizioni. Ricciardo dopo essersi ritrovato quasi in fondo al gruppo, ha iniziato una delle sue solite rimonte con staccate pazzesche in fondo al rettilineo principale.
Già nel corso del ventiduesimo giro Ricciardo si è ritrovato sesto dopo aver sorpassato la Haas di Magnussen. Sei giri dopo il pilota Red Bull scavalca la Toro Rosso di Gasly, trovandosi così in quinta posizione alle spalle delle due Mercedes e delle due Ferrari.
Poi nel corso del giro 44 arriva la sosta ai box anche per l’australiano, rientrando in pista con le ultrasoft. Dopo il rientro ai box Ricciardo ha firmato subito il giro più veloce della gara, mantenendo un ottimo passo con la sua RB14 grazie anche ad una monoposto con meno carburante.
Poi nel finale di gara Ricciardo sfruttando i guai sulla Mercedes di Bottas (usura gomme ed ala rotta dopo il contatto con Vettel ndr) ha infilato il finlandese con una manovra spettacolare che gli è valso la quarta posizione finale.
Dato il buon passo gara mostrato soprattutto nella seconda parte di gara, sarebbe stato interessante aver visto l’australiano lì davanti con i primi sin dall’inzio. Ma chiaramente la qualifica di ieri sotto l’acqua ha rovinato la gara per entrambi i piloti Red Bull.
Ricciardo dimostra ancora una volta quanto sia efficace in gara piuttosto che in qualifica, ormai le sue rimonte sono diventate un suo marchio di fabbrica. Inoltre bisogna sottolineare che l’australiano corre ancora con la power-unit 1 (quella di Monaco ndr), dimostrando che il talento in F1 può ancora fare la differenza nonostane il deficit di potenza del motore Renault. Lo stesso motore Renault ha tradito ancora una volta l’altra monoposto guidata da Max Verstappen.
L’olandese ha dovuto alzare bandiera bianca nel corso del sesto giro. L’ennesima battuta d’arresto della power-unit francese, e la sensazione è quella che dal prossimo GP sino al termine della stagione la tensione tra Red Bull e Renault salirà ancora.
Dopo il GP odierno con molta probabilità in casa Red Bull sono svanite definitivamente le speranze mondiali. La scuderia anglo-austriaca potrà dire ancora la sua in alcuni GP, nonchè fare da ago della bilancia nella lotta per il mondiale tra Mercedes e Ferrari.
Tuttavia in casa Red Bull posso gioire per la sesta posizione ottenuta da Gasly con la Toro Rosso motorizzata Honda, a dimostrazione che i giapponesi sono tornati sulla giusta strada dopo qualche GP al di sotto delle attese. Ed in ottica 2019 (quando anche la Red Bull monterà la power-unti giapponese ndr) lascia ben sperare.
Ricordiamo che la Red Bull come tante altre scuderie rimarrà qui a Budapest per una due giorni di test (31 luglio-1 agosto). Poi vacanze per tutti prima di tornare a fine agosto per il GP del Belgio sul mitico circuito di Spa Francorchamps.
Alberto Murador