Oltre alla straordinaria gara che a visto trionfare la Ferrari di Vettel Silverstone quest’anno è stata caratterizzata da tre incidenti molto pericolosi. Hartley, Ericsson, e Sainz toccato da Grosjean possono dire “è andata bene”.
Silverstone è una pista ad alta velocità, lunghi rettilinei e curvoni d’appoggio. Le Formula 1 2018 sono le monoposto più veloci di sempre. Gara dopo gara crollano i record sul giro, la velocità di percorrenza delle macchine in curva è impressionante. Nel week end di Silverstone ci sono stati tre paurosi incidenti che per fortuna non hanno avuto conseguenze.
Il primo, è stato quello di Hartley, Toro Rosso. Ultima sessione di libere del venerdì. La dinamica è stata la peggiore. In staccata, nel momento in cui si traferisce sull’asse anteriore il carico della monoposto, cede l’attacco della sospensione sinistra. La ruota si stacca, il pilota è sorpreso, la monoposto inguidabile. Dopo un paio di testacoda che per fortuna, grazie anche alla sabbia della via di fuga, rallentano la vettura arriva l’impressionante impatto con le barriere. Pilota ok, sentirà ancora dolore al via la domenica, monoposto distrutta.
Siamo in gara, giro 32. Ericsson affronta con la sua Sauber Alfa Romeo curva 1 con il DRS aperto. Non è una buona idea, il carico al posteriore non è sufficiente e la monoposto schizza via in testacoda a piena velocità. Anche qui la via di fuga in sabbia rallenta la Sauber che si schianta nelle protezioni. Pilota ok, regime di SC.
Poco dopo, al giro 38, è la volta di Sainz e Grosjean. Nel secondo settore il pilota della Haas entra troppo aggressivo sulla Renault di Sainz. Grosjean tocca il posteriore destro dell’avversario e mette in moto una pericolosa carambola che per pura fortuna non innesca il cappottamento della Renault. Le monoposto finiscono contro le barriere, di nuovo regime di SC a ricompattare il gruppo per un finale da cardiopalma.
Come detto questa generazione di F1 si sta rivelando la più veloce della storia. Non c’è da sorprendersi se rotture, noie di affidabilità ed errori umani possono essere causate da sollecitazioni mai sperimentate in precedenza