Leclerc ci ha abituati al suo talento, ai suoi guizzi, alla sua solidità. Ma oggi il giovane monegasco riesce ad andare oltre l’immaginabile e regala all’Alfa Sauber l’ingresso in Q3 conquistando l’ottava posizione. E il suo futuro, piuttosto che roseo, si fa sempre più rosso Ferrari.
Leclerc è la sorpresa che non ti aspetti di vedere lassù, in Q3, nel terreno di caccia dei grandi. Invece, nel caleidoscopio del Paul Ricard, è lui il colore che spicca, il più acceso. Acceso come le speranze di un futuro in Ferrari, molto a breve termine. Acceso come il suo talento magico, che fa volare come il vento anche un’ Alfa Sauber sul lungo rettilineo del Mistral.
E dire che Charles era partito in sordina quest’anno, entrando nella categoria in punta di piedi, con poche parole e con l’umiltà di attendere, di apprendere. Poi, dal Gran Premio di Baku, ha iniziato a spiccare il volo con prestazioni magistrali, che lo hanno portato a centrare stabilmente la Q2 in qualifica. Il sesto posto finale in Azerbaijan e la top ten, agguantata solidamente sia in Spagna che in Canada sono i primi suggelli di un pilota che si dimostra sempre più convincente ad ogni gara. L’aura del predestinato poteva nuocergli, poteva essere un fardello pesante da portare. Invece Leclerc ha saputo gestirsi al meglio, mostrando una maturità e una solidità mentale davvero fuori dal comune per un debuttante. Suoi 10 dei 12 punti conquistati dall’Alfa Sauber in questo inizio di campionato, con buona pace di Ericsson e della sua maggior esperienza.
Charles Leclerc risplende a Le Castellet. E la sua luce non fa altro che mettere in ombra le ormai consuete prestazioni opache di Kimi Raikkonen. Kimi che ha la costanza di sbagliare sempre nel momento che conta. Kimi che non ha più la tenacia e il mordente per fare la differenza. Kimi che forse ha smesso di fare il campione, così, semplicemente e senza troppi perché da soddisfare. Raikkonen ottiene solo un sesto posto in qualifica. Mentre Vettel inforca la sua Ferrari portandola al limite, sporcando una traettoria nel tentativo di raggiungere le Mercedes, Kimi commette due errori capitali nei suoi giri lanciati, consentendo alle Red Bull di accaparrarsi la quarta e la quinta posizione.
Leclerc invece riesce a mordere, ad attaccare. Sbaraglia le Force India e la sua prova di forza relega in undicesima posizione Ocon, l’idolo di Francia. Si piazza davanti alle Haas di Magnussen e di Grosjean, con il francese ancora una volta a muro. Le insistenti voci di mercato che lo vorrebbero in Ferrari già dalla prossima stagione non riescono a distrarlo. Anzi, forse lo spingono al limite, lo galvanizzano, portandolo ad esprimersi al meglio.
Leclerc è il futuro e rappresenta una scommessa già vinta. Molti sostengono che un prematuro passaggio in Ferrari potrebbe bruciarlo, rovinandogli la carriera. A mio avviso invece è il momento giusto per invertire la rotta, per cambiare, per rischiare. E sono certa che Charles, da buon monegasco, saprà giocare al meglio le sue carte.