A rischio il GP d’Italia. Alternanza possibile cura?

Non finiscono i guai per l’autodromo di Monza. Ora a causa di un emendamento saltato nell’ultima legge di stabilità, approvata qualche giorno fa, l’Autodromo Nazionale si potrebbe riprovare nuovamente in grossi guai.

Come rivela infatti la Gazzetta dello Sport, un emendamento che avrebbe sottratto l’Automobil Club d’Italia dalle restrizioni imposte dalla legge Madia è saltato e non è stato incluso nella manovra finanziaria. Questo avrebbe consentito all’autodromo di non attendere i pareri dell’antitrust lasciandogli una certa libertà di movimento senza la preoccupazione di pareri negativi sulle regole di mercato. La paura che l’antitrust possa dire “di no” ad alcune scelte preoccupa i vertici della società che gestisce l’autodromo che comincia a guardare al 2018 con una certa inquietudine.

Solo ora si definisce il contratto firmato con Ecclestone, che impone un pagamento di ben 68 milioni di euro in 4 anni, pazzesco ed una delegazioni italiana è volata s Londra per chiedere di rivedere alcune clausole del contratto. “Noi organizzatori non ce la facciamo” dice Damiani dalla colonne della Gazzetta ed ora si parte nuovamente alla rincorsa di  costi e soluzioni che possano garantire un futuro a Monza e agli appassionati di Formula 1 che sperano almeno nella conservazione del GP d’Italia.

Dopo la dirette dei GP sulla RAI (anche se la partita non è ancora chiusa) ci toglieranno anche il GP d’Italia? Si aprono nuovamente scenari nuovi? E se qualcuno rientrasse in partita? A questo punto è lecito aspettarsi di tutto, dalla peggiore delle ipotesi a soluzioni stravaganti e magari una certa alternanza…