Power unit: Renault e Honda all’attacco nel 2018

In ottica del 2018 Renault e Honda puntano ad avere power unit performanti a livello di Mercedes e Ferrari.  Qualche segnale si è visto in questi ultimi GP, anche se il lavoro da fare per Renault e Honda è ancora tanto.

Siamo alle porte degli ultimi 4 round di questo mondiale, anche se c’è qualcuno che pensa già ad un 2018 da protagonista. Non parliamo di piloti o di scuderie, ma in questo caso di costruttori impegnati come fornitori di power unit. Escludendo Mercedes e Ferrari che sono davanti a tutti, restano i nomi di Renault e Honda.

La casa francese pensa positivo in vista della prossima stagione, poichè può ritenersi soddisfatta di questi ultimi GP. Se il team Renault, ed anche la Red Bull hanno migliorato le loro performance in pista è anche merito degli upgrade apportati nelle power unit transalpine. Magari nel caso del team di Mateschitz i progressi sono dovuti chiaramente alle modifiche apportate da Newey nel telaio e nell’aerodinamica.

Ad ogni modo se prendiamo in considerazione il GP della Malesia, il sorpasso di Verstappen nei confronti della Mercedes di Hamilton è stato un sorpasso di “motore”.

Magari favorito anche dall’utilizzo del DRS, però il segnale lanciato da Renault è stato chiaro. D’altronde un colosso mondiale come quello francese ha grosse risorse per sviluppare le loro power unit.

Il prossimo step da compiere per la Renault è quella di introdurre il famoso “bottone magico”, ovvero quell’overboost di potenza da poter utilizzare in qualifica o in gara. Chiaramente  a Viry Chatillon stanno lavorando molto per raggiungere sia Mercedes che Ferrari, senza però tralasciare il discorso dell’affidabilità. Proprio l’affidabilità è stato il punto debole delle power unit Renault, ma in ottica 2018 il capo della casa francese Cyril Abiteboul è molto fiducioso.

Un team come la Red Bull con un motore competitivo a pari livello di Ferrari e Mercedes, diventerebbe un avversario molto ostico sia per la casa di Stoccarda, sia per il team di Maranello. Ed il team ufficiale Renault non può far altro che puntare anch’egli al podio in vista del 2018, perchè parliamo pur sempre di una casa plurititolata in F1. Non bisogna poi dimenticarci che dalla prossima stagione la casa transalpina fornirà le power unit anche alla McLaren, quindi occhio al binomio anglo-francese.

Chi invece crede di aver quasi raggiunto la Renault in termini di prestazioni è la Honda. La casa giapponese ha vissuto sin qui un altro anno negativo con la McLaren (con conseguente divorzio) al termine di questo 2017.

Tutto sommato qualche segnale positivo si è visto anche in casa Honda, dato che in queste ultime gare la McLaren è riuscita ad entrare quasi stabilmente nella Q3 con entrambi i piloti. Tuttavia quello che ha sempre creato maggior problemi alla casa giapponese è stata la fragilità delle loro power unit.

Il boss della Honda Hasegawa si sente fiducioso in ottica 2018, egli è convinto che la casa di Tokyo raggiungerà ben presto i suoi competitor. Sempre Hasegawa ha recentemente dichiarato che il gap nei confronti della Renault è diminuito rispetto al 2016, indicando che manca davvero poco per essere alla pari con i francesi.

Ma il problema in casa Honda oltre all’affidabilità non è tanto la potenza, ma bensì il recupero dell’energia, ovvero il recupero dei CV che realmente può esprimere la power unit giapponese. Prendiamo anche in questo caso l’esempio del GP della Malesia, con la Ferrari di Vettel che ha impiegato diversi giri prima di passare la McLaren Honda di Alonso. In quel caso la Ferrari del tedesco nonostante un motore nuovo ed utilizzando l’ala mobile ha fatto più fatica del dovuto a passare la McLaren dello spagnolo.

Dunque la cavalleria non sembra mancare in casa Honda, anche se resta molto lavoro da fare in termini di affidabilità e nel migliorare il recupero dell’energia. La casa giapponese intende continuare con questa filosofia per quel che riguarda il progetto tecnico della power unit, convinta che sia questa la strada giusta per arrivare al top.

Dal prossimo anno la Honda avrà un nuovo partner, la scuderia Toro Rosso. Il team di Faenza diventerà a tutti gli effetti un team ufficiale, pur restando sotto la famiglia Red Bull.

Il binomio Toro Rosso-Honda sarà la sorpresa del 2018? Nessuno potrà dirlo sino a Melbourne dell’anno prossimo, ma c’è già chi scommette che sarà un successo. Naturalmente una power unit competitiva non può far altro che bene alla F1, sia in termini di spettacolo che a livello commerciale per la casa giapponese.

Alberto Murador