Il grandissimo talento olandese, autore di un esordio magistrale nella massima serie e capace di centrare la vittoria alla prima con un top team lo scorso anno, sta attraversando una stagione molto deludente, costellata da ben sette ritiri e numerose polemiche. Nelle ultime quattro corse Max Verstappen ha collezionato una serie di errori non indifferenti per un pilota del suo calibro, facendo sorgere più di un dubbio sul suo futuro rendimento. Acclamato dalla folla come una specie di ‘rock star’, il pilota di Hasselt sta soffrendo sempre di più il confronto con l’esperto compagno di squadra Daniel Ricciardo.
Di Alessandro Bucci
Prima di tutto, una doverosa premessa: chi scrive è un sostenitore di Max Verstappen, innanzitutto dal punto di vista tecnico e per l’estro ‘artistico’ dimostrato dal nostro in pista, in secondo luogo perché l’olandesino ama cantare fuori dal coro, anche se, spesso e volentieri, il figlio di Jos forza troppo la mano, risultando strafottente e irriverente nei confronti dei suoi più blasonati colleghi (e non solo).
In seguito al disastroso Gran Premio di Singapore, dove Verstappen è rimasto coinvolto in un incidente alla prima curva con le due Ferrari lasciandosi andare a commenti rivedibili nei confronti del leader del Cavallino Rampante nel dopo gara, la figura di Max si è indebolita e non poco, in quella che potremmo definire come un’estate nera per il numero 33 della Red Bull. C’è un’immagine di questa stagione che vale più di mille parole, ed è quella di Verstappen costretto al ritiro dopo poche curve dinanzi alla folla oceanica color arancione accorsa per sostenerlo nel Gp di casa, a Spa. In quell’occasione Max è stato incolpevole, poiché tradito dal motore, ma è emblema di una stagione in cui nulla sembra voler andare per il verso giusto.
Eccezion fatta per il brillante podio colto a Shanghai con una rimonta memorabile, Verstappen nei successivi appuntamenti della stagione non ne ha praticamente azzeccata una ed è lecito domandarsi che trattamento avrebbero subito altri piloti se, al posto di Max, avessero realizzato incidenti come quello verificatosi a Budapest con il compagno Ricciardo, o come quello accaduto a Monza alla prima variante con l’incolpevole Felipe Massa.
Dopo un primo anno in Red Bull nel quale Mad Max ha collezionato sette podi stupendo il mondo intero con manovre al limite e autentici colpi di genio (indimenticabile la rimonta sotto l’acqua ad Interlagos solo per citare una delle opere d’arte firmate dal predestinato di Hasselt), tanto da scomodare paragoni avventati con gli astri del firmamento del grande Circus, Verstappen nel 2017 non ha minimamente confermato le aspettative, cadendo vittima della sua stessa foga e della sua eccessiva aggressività ed impulsività. Elementi da non sottovalutare, volendo essere obiettivi.
A discolpa del campioncino olandese possiamo tirare in ballo l’inaffidabilità dell’RB13 motorizzata Renault, che lo ha lasciato a piedi in più di un’occasione, ma il rischio concreto per Verstappen, se seguiterà a commettere intemperanze e a non sfruttare appieno il suo talento acquisendo un po’ di acume tattico in più, è quello di passare alla storia ‘solamente’ come il pilota più giovane ad aver esordito in Formula 1.
Il compagno di squadra di Max, Daniel Ricciardo, attualmente occupa la quarta piazza nella classifica Piloti con 162 punti, alle spalle dei pretendenti al titolo Hamilton – Vettel e del finlandese della Mercedes, Valtteri Bottas. 94 le lunghezze che dividono il ragazzone di Perth (autore di sette podi complessivi) dal figlio di Jos, un gap che fa riflettere, se consideriamo che, nel 2016, Daniel ebbe la meglio su Max al termine della stagione con un divario di 51 punti.
Pilota senza mezze misure, Verstappen è amato ed odiato in egual misura da fan e addetti ai lavori, ma alla lunga il personaggio potrebbe finire per stancare, soprattutto in assenza di risultati importanti.