F1 | GP Ungheria: Wolff non gradisce il gesto di Hamilton, poi ci ripensa

Non è passato di certo inosservata la gestualità di Toto Wolff all’ultima curva dell’ultimo giro del GP di Ungheria, quando Hamilton con grande sportività ha restituito la posizione che il suo compagno Bottas gli aveva “prestato” diversi giri prima. 

di Francesco Svelto |

 

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Siamo a metà gara del GP d’Ungheria. In Mercedes si sono accorti dei palesi problemi alla Ferrari di Vettel e vogliono permettere a Lewis Hamilton, il pilota più veloce in pista in quella fase di gara, di poter raggiungere il duo di testa per battagliare per la vittoria. Da considerarsi anche il fatto che lo stesso Vettel, a causa del problema allo sterzo, il cui angolo di rotazione non era affatto allineato con quello delle ruote anteriori, sta rallentando lo stesso Kimi Raikkonen e, di conseguenza, permette alla Mercedes di avvicinarsi e sperare.

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Ecco che quindi, avendo Bottas davanti ad Hamilton, dal box delle Frecce d’Argento arriva il team-order che Bottas esegue in maniera molto plateale in curva 1. Hamilton è cosi libero di andare a caccia di Raikkonen e Vettel, suo reale obiettivo, per guadagnare il più possibile in ottica mondiale. Per fortuna della Ferrari e dei ferraristi, però, Hamilton arriva soltanto negli scarichi di Raikkonen la cui posizione non è mai stata realmente in pericolo. Avendo quindi Hamilton fallito il – doppio – sorpasso, nelle ultime curve dell’ultimo giro arriva palesemente a rallentare, viene “sdoppiato” da alcuni colleghi e all’ultima curva dell’ultimo giro, in maniera ancora più plateale di quanto il suo compagno avesse fatto diversi giri prima, si sposta per ridare a Bottas il terzo gradino del podio.

E qui Wolff fa capire a chi lo inquadra di non gradire. Le Mercedes tagliano la linea del traguardo vicinissime, con Bottas sul podio e Hamilton nella posizione appena al di sotto. Le inquadrature mostrano tre persone: Anthony Hamilton, padre di Lewis, in primo piano che annuisce con la testa, lodando in maniera silente il gesto sportivo del figlio; Toto Wolff che sbatte più volte i pugni su qualsiasi superficie solida gli capiti a tiro ma che sembra, verso il finale, rivolgere lo sguardo – non propriamente sereno – verso Niki Lauda, il terzo personaggio in questione, appena dietro di lui che impassibile gli ricambia lo sguardo quasi con sufficienza. Vi proponiamo il video.

https://youtu.be/AurfDcOHQQA

E qui è la chiave di tutto. E’ ovvio che Lewis Hamilton ha perso 3 punti in chiave mondiale (il terzo posto ne prende 15, il quarto 12), permettendo a Vettel di arrivare a 14 lunghezze a discapito delle 11 se l’inglese fosse andato a podio. Wolff, a fine gara e a nervi più rilassati, si è augurato che questi punticini non influiscano nella lotta mondiale e si è detto contento che i valori morali del team Mercedes abbiano avuto la meglio anche in questa occasione (peccato che le immagini mostrate in gara parlassero di altro).

Il gesto di Hamilton, seppur fatto a fatica, ha comunque messo in evidenza la sportività di una stella di primordine della F1 attuale. E la sportività non è da tutti. Ma da chiunque fosse arrivato il secondo team-order (Lauda primo indiziato?), forse è il segno che in Mercedes non si punti su un solo pilota. O, almeno, non ancora.

 

Francesco Svelto