Se McLaren e Honda arriveranno al divorzio, all’orizzonte spunta un accordo con Mercedes. Ma il regolamento vigente “vieterebbe” tale transazione.
di Francesco Svelto | Follow @f_svelto
Che il rapporto McLaren e Honda sia ai ferri corti, ormai non è più un segreto. Prima (anzi, molto prima) Alonso e poi Zak Brown hanno fatto pubblicamente outing su una problematica ormai divenuta di una pesantezza insostenibile e che un team come McLaren non merita. Cosi come non lo merita la F1 e tutti i suoi appassionati in giro per il mondo. Prima il pilota spagnolo poi il neo-manager di Woking hanno ribadito come una situazione del genere non possa continuare ancora per molto (da notare che McLaren e Honda hanno un contratto che è valido dieci stagioni, dal 2015 al 2024 compreso).
Ma la situazione è questa e non ci sono contratti che tengano. Con una McLaren che fa fatica a stare anche a centro gruppo, pare che si navighi verso un divorzio che sembra inevitabile. Addirittura qualcuno sostiene che non si arrivi alla conclusione della stagione, scenario questo assolutamente poco probabile.
Ma all’orizzonte già spunta un accordo con Mercedes, motorista con il quale McLaren ha condiviso successi a ripetizione nell’arco di un ventennio. Una metodologia, quella tedesca, che in McLaren conoscono bene e un prodotto, la power unit di Stoccarda, che è garanzia allo stato attuale. Mercedes è la factory che ha saputo interpretare meglio di tutti la clamorosa rivoluzione regolamentare del 2014, costruendo un propulsore che ancora oggi detta legge. E che sarebbe esattamente ciò di cui la McLaren ha bisogno.
Insomma, sembra tutto facile ma cosi non è per due motivi principali, uno burocratico e l’altro puramente economico. Il primo consiste nel fatto che il regolamento vigente vieta il cambio di motorista se non comunicato alla Fia prima della deadline del 15 maggio, data già abbondantemente superata (leggasi Appendice 9 punto B, che riportiamo di seguito):
Il secondo è nella pesantissima penale che McLaren dovrebbe versare a Honda, essendo la parte che rompe l’accordo decennale. Si parla di circa 80 milioni di euro al cambio attuale. Ma se tale ostacolo possa, in qualche modo, essere superato, è il primo a destare qualche perplessità in più in quanto un vincolo del genere può essere superato soltanto se vi è l’unanimità di tutti i team, in accordo con la Fia e la nuova proprietà che detiene i diritti commerciali del circus.
Ma se il matrimonio McLaren-Mercedes s’ha da fare, si farà. Non ci saranno ostacoli regolamentari che una opportuna mediazione politica (tra tutte le parti) non possa superare.
Francesco Svelto