F1 | Red Bull: Newey non è la prima firma della RB13

Adrian Newey ha rivelato di essere stato coinvolto in maniera soltanto marginale al progetto iniziale della RB13. L’apporto del tecnico è progressivamente aumentato soltanto dopo Melbourne e continuerà in vista dei prossimi aggiornamenti che Red Bull porterà in pista. 

di Francesco Svelto |

 

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Alzi la mano chi credeva che la RB13 fosse stata disegnata e firmata da Adrian Newey. Saremmo in tantissimi. Eppure la realtà delle cose non è questa.

A Barcellona, sede del GP di Spagna nel quale la Red Bull ha conquistato il podio con Dani Ricciardo, gli austriaci erano stati indicati come possibile rivelazione a causa della ingente quantità di aggiornamenti – più o meno evidenti – alle RB13.

Tale doveva essere la mole di sviluppi inseriti sulla monoposto che c’era chi sospettava che potesse addirittura cambiare nome, diventando RB13-B o addirittura RB14. Ma cosi non è stato. E le gerarchie in pista non sono state rivisitate: Red Bull nettamente dietro a Mercedes e Ferrari, cosi come avviene da inizio stagione. Difficile credere come Bottas o Raikkonen – qualora non ritirati – potessero mancare il terzo gradino del podio dietro a Lewis Hamilton e Sebastian Vettel, superstar del weekend al Montmelò.

Un mancato passo in avanti, quindi, o almeno rimandato.

Ma parlavamo di Adrian Newey. Proprio plurititolato progettista inglese, intervistato dai brasiliani di Globo, ha però fatto scalpore quando ha rivelato di non essere lui il responsabile del progetto RB13, e di aver iniziato a lavorare in maniera consistente alla vettura soltanto dopo la conclusione del GP d’Australia in vista degli aggiornamenti a stagione in corso. Non molto tempo fa, quindi, con la prima versione della monoposto attuale che ha visto soltanto piccoli e marginali interventi provenienti dalla mano dello stesso Newey.

Ecco, quindi, come la maggior parte di ciò che credevamo ruotasse intorno a Red Bull e al suo auspicabile ritorno verso la vetta – causa nuovi regolamenti aerodinamici – è risultato non vero. Newey, come tutti credevamo, doveva essere colui tirava fuori il coniglio dal cilindro, la “genialata” che sfruttava una qualche – presunta – zona grigia del nuovo regolamento al fine di trarne vantaggio. Tutto falso.

La rincorsa alla vetta è iniziata a Barcellona ma la strada da fare è tanta. Chissà se il brillante progettista, chiamato per colmare il gap dai battistrada, riuscirà ad iniziare una lotta a tre che infiammerebbe ancor di più un campionato iniziato in maniera avvincente.

 

Francesco Svelto