Sebastian Vettel con la sua Ferrari in testa al mondiale di F1. E il tedesco ha ritrovato il sorriso e il piacere di guidare.
di Giulio Scaccia
La Ferrari in testa al mondiale costruttori davanti alla Mercedes e Sebastian Vettel davanti a Lewis Hamilton di sette punti. Un nulla con l’attuale punteggio ma la vittoria in due gare del mondiale (due vittorie nelle prime tre gare non succedeva dal 2008), ma sufficiente per entusiasmare i tifosi, dare forza alla scuderia e rianimare il campione tedesco.
Dopo le prime prove di qualifica in Australia, Vettel aveva definito con un largo sorriso la SF70H un “dono”. E i più attenti avevano colto questo particolare. Poi la vittoria all’Albert Park, il secondo posto in Cina e il successo di nuovo in Bahrain.
“La macchina è un piacere da guidare“, una delle prime frasi di Seb alla radio dopo aver tagliato la linea del traguardo in Bahrain. E un qualcosa che si ripete. Anche dopo i test a Sakhir dei giorni scorsi, in cui la Rossa ha patito qualche problemino elettrico, il quattro volte campione del mondo ha ribadito:
Guidare questa macchina è sempre un piacere
Sebastian è tornato quello che conoscevamo: un martello in gara, a suo agio se può dettare i ritmi della corsa, veloce dopo i suoi undercut, spietato nei sorpassi. Quello che ha fatto ad Hamilton alla prima curva in Bahrain dà il peso ed il valore del tedesco e della SF70H: maneggevole, ottima nell’inserimento in curva, con un vantaggio di 7 o 8 metri in frenata. Insomma una serie di situazioni che esaltano le caratteristiche di guida del tedesco che, se ha una vettura veloce ed equilibrata, riesce ad esprimere il meglio del suo talento.
Vettel ora può davvero far sognare i tifosi. La sfida in pista è aperta, come è tutto da seguire il percorso di sviluppo che verrà fatto a Maranello e dalle altre squadre che ovviamente non staranno a guardare.
A Sochi il quarto round. Sarà pareggio tra Vettel ed Hamilton o l’alfiere della Ferrari riuscirà ad allungare?