F1 | Carey punta ad un calendario a stelle e strisce

Chase Carey ha affermato che ci potrà essere ben presto una seconda tappa oltre oceano per il circus. Il boss di Liberty Media punterebbe ad un evento di lunga durata che duri una settimana intera, puntando molto sullo show.

Il Presidente di Liberty Media Chase Carey punta forte sul suolo americano in vista del futuro, per quel che riguarda il calendario di F1 naturalmente. Nonostante il circus disputi già un GP negli Stati Uniti sul circuito di Austin dal 2012, l’ex consigliere dell’emittente Fox ha chiaramente affermato che ci sono tutti i presupposti per una seconda gara negli States.

Qualche giorno fa la testata online di Gazettes ha riportato la volontà del Comune di Long Beach di riportare la F1 nel circuito californiano. Il Consiglio comunale ha avviato una ricerca sugli eventuali benefici economici che potrebbe portare il ritorno del circus.

Ovviamente resta ancora da definire quale potrà essere il layout del circuito, anche se in alcuni punti sarà lo stesso dove corre attualmente la Indycar. Ad ogni modo sarebbe un piacevole ritorno quello di Long Beach, dove le F1 hanno già corso tra il 1975 ed il 1983.

Tuttavia le possibili alternative a Long Beach non mancano, con Carey che ha indicato come possibili opzioni per il futuro le città di New York, Los Angeles, Miami e Las Vegas. L’obiettivo del boss di Liberty Media è quella di creare un evento che duri un’intera settimana, attirando persone da tutto il mondo, rendendo l’evento molto più corposo rispetto che ad un semplice weekend di gara.

D’altronde gli americani hanno da sempre dimostrato nell’essere i maestri per quello che riguarda l’entertaiment, e coinvolgere un maggior numero di persone con un evento di una settimana è senza dubbio un’ottima idea per avvicinare nuovi fan al mondo della F1.

Ma se Liberty Media al posto di puntare sulla realizzazione di un nuovo circuito, decidesse di correre un secondo GP negli States in uno già esistente? Magari sul circuito di Daytona in Florida, o perchè no, ritornare sul circuito di Indianapolis dove la F1 ha corso sino al 2007.

Tra l’altro in questi giorni Indianapolis è stato al centro dell’attenzione nel paddock, dopo l’annuncio della partecipazione di Alonso alla 500 miglia di quest’anno. Ma questa è un’altra storia.

Alberto Murador